Politica

Il Pd riparte da Enrico Letta che vuole un nuovo partito

“Saluto e ringrazio Zingaretti per avermi cercato. Siamo amici e lavoreremo insieme”. Lo ha detto Enrico Letta, aprendo l’assemblea dem che lo ha eletto segretario con 860 sì, 2 no e 4 astenuti. “Vorrei che oggi la discussione non si chiudesse, ma iniziasse – ha sottolineato -. So che non vi serve un nuovo segretario, ma vi serve un nuovo Pd”.  “Lunedì (oggi ndr) presenterò un vademecum di idee da consegnare al dibattito dei circoli per due settimane. Ne discutiamo insieme e poi facciamo sintesi in una nuova assemblea”, ha sottolineato. “Lo stesso fatto che sia qui io e non una segretaria donna – ha evidenziato Letta – dimostra che esiste un problema” sulla parità di genere. “Io metterò al centro” il tema delle donne: è “assurdo” che sia un problema.

“Dobbiamo pensare che abbiamo vinto e governato quando abbiamo fatto coalizione. Quando siamo andati per conto nostro abbiamo perso. 1996 e 2006, eravamo guidati da Prodi. La coalizione è fondamentale: io ci credo. Ad aprirsi ci si guadagna sempre. Dobbiamo costruire un nuovo centrosinistra, su iniziativa e leadership del Pd. Parlerò nelle prossime settimane parlerò con tutti. L’incontro col 5 Stelle guidato da Conte lo dobbiamo fare, sapendo che non sappiamo ancora come sarà quel M5s. Arriveremo con rispetto a ambizione”. In serata poi la prima intervista da neo segretario del Pd in cui annuncia la linea del partito sulla legge elettorale.

“A me il proporzionale non è mai piaciuto più di tanto. Noi abbiamo avuto una ottima legge elettorale, il Mattarellum. Quella legge è stata cambiata con il Procellum, poi il Rosatellum. Due errori clamorosi. Io sono perché si riparta dal Mattarellum, da una legge che dia al cittadino il potere e che dia la possibilità di confrontarsi tra due coalizioni, ed è quello che cercherò di fare anche politicamente”, ha detto Letta ospite a Che tempo che fa. Letta ha poi aggiunto: “Bisogna evitare che si voti con le liste bloccate. I parlamentari li devono scegliere i cittadini, non io”.   All’assemblea Pd ha parlato anche del suo “nemico”, Renzi. “Io credo nella coalizione – ha detto -.

Dobbiamo costruire un nuovo centrosinistra su iniziativa e leadership del Pd. Parlerò con tutti coloro che sono interessati a un dialogo: parlerò con Speranza, con Bonino, con Calenda, con Renzi, con Bonelli, Fratoianni, con tutti gli altri possibili interlocutori anche nella società”. “La democrazia è malata, basta con tutti questi cambi di casacca. Per questo porterò ai presidenti Fico e Casellati una nostra proposta che metteremo insieme per combattere il male del trasformismo parlamentare, credo sia nell’interesse di tutti e la scriveremo insieme agli altri”.  “La parola chiave – ha aggiunto – è partecipazione, se mi eleggerete sulla partecipazione lavorerò come segretario. E poi l’idea di mettere insieme l’anima e il cacciavite. La nostra politica deve essere questo. Metterle insieme e non staccarle mai”.”Non – ha aggiunto – dobbiamo essere il partito che parla dei giovani ma il partito che fa parlare i giovani. I giovani saranno al centro, proporrò il voto per i 16enni. Noi dobbiamo essere il partito dei giovani, invece non li attraiamo. Solo se coinvolgeremo i giovani potremmo dire di aver vinto. Se non ce la farò, avrò perso la mia sfida qui. Per questo voglio mettere insieme un’università democratica”.

Il Pd deve “spalancare le sue porte”, ha ribadito il candidato segretario. “Dobbiamo fare un partito che abbia le porte aperte. L’apertura sarà il mio motto: spalanchiamo le porte del partito”.”Il governo di Mario Draghi è il nostro governo”, ha quindi rivendicato. “E’ la Lega che deve spiegare perché ci sta. Io sarei molto felice se il governo di Draghi, di tutti insieme, senza polemiche, fosse quello in cui dar vita alla normativa dello ius soli che voglio qui rilanciare”. “Noi vogliamo che Patrick Zaki sia cittadino europeo e italiano. Su questo il Pd farà una battaglia fino in fondo” perché sarebbe un segnale “importante verso l’Egitto”, anche in ricordo di Giulio Regeni.

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