Economia e Lavoro

Il sistema del credito, l’efficientamento energetico e i bonus. Il Governo crei una Spa finanziaria per far fronte ai paletti dell’Ue

di Fulvio Barion*

Premesso che l’edilizia è determinante per il nostro paese, e tenuto conto del disastro generato dal provvedimento definito ecobonus 110%, più sinteticamente 110% con il quale si da ampio spazio per  imbrogli, costi gonfiati, lavori che saranno eseguiti solo sulla carta, come a titolo esemplificativo:” lavori attinenti al sisma bonus”, si deve comunque dare atto che  alla luce delle disposizioni europee, circa l’efficientamento energetico dei fabbricati e che entreranno in vigore a breve, è un provvedimento che potrebbe trovare la propria ragione di essere. Chi lo ha prodotto ha dimostrato quanto ampi siano i propri limiti o quanto possano aver inciso determinate forze che sostenevano quel sistema. Le disposizioni UE in questione relative  alle norme di efficientamento energetico, depaupereranno il patrimonio degli italiani. Le conseguenze sono facilmente immaginabili sui cittadini, le imprese, ma soprattutto sul sistema bancario e conseguentemente su quello economico. Alla luce delle ultime raccomandazioni EBA/ABE gli intermediari finanziari, debbono revisionare periodicamente le garanzie collegate al sistema creditizio e relative a mutui, finanziamenti e linee di credito a breve. A titolo esemplificativo: È stato concesso e quindi erogato un mutuo per acquisto prima casa di 100.000 a fronte di un prezzo di acquisto di 125.000, contestualmente viene iscritta ipoteca per 180.000 (valore del bene concesso in ipoteca più interessi, più spese per recupero ). Con le nuove norme, gli immobili al disotto di un certo standard di efficienza energetica non potranno più essere né essere venduti né affittati, conseguentemente diventa impossibile erogare tale mutuo,  e se erogato, l’immobile non risponde ai nuovi standard richiesti pertanto la banca avrà erogato un mutuo senza le necessarie garanzie. Posto che una elevatissima parte del patrimonio edilizio italiano, è costruito da fabbricati che hanno standard precedenti, e quindi è fuori da quelli richiesti nelle nuove disposizioni UE, si genererà una scopertura tale che vedrà in automatico le banche e/o gli intermediari, costretti a richiedere il rientro  del mutuo. Stessa cosa   succederà per i finanziamenti, e per ogni altra linea di credito concessa a qualsivoglia  soggetto, sia esso privato o azienda,  che comporti una valutazione ( come  è sempre avvenuto)patrimoniale che includa fabbricati che non rispondano ai nuovi standard energetici. Questa nuova norma trasformerà  i crediti regolari al momento del rilascio, prima  in forborne e poi  in NPL . Gli intermediari finanziari trovandosi con il patrimonio di garanzia ridotto pressochè a zero,  non risponderanno positivamente agli stress test e vedranno lo spettro del  default,  quindi a rischio insolvenza, facendo così crollare il sistema economico italiano. Premesso che la nostra nazione  è stata messa a ferro e fuoco dai vari governi (non eletti) succedutisi, in un succedersi di scelte miopi e basate su concetti risalenti alla prima rivoluzione industriale, diventa quanto mai necessario  far ossigenare il sistema Italia generando un circolo virtuoso. Proprio da questa necessità di adeguamento  dei fabbricati ai nuovi standard europei potrebbe nascere la possibilità di ripartenza. L’Italia è il paese che ha il più elevato debito pubblico ma il minore indebitamento privato dell’Europa. Le banche  e gli altri intermediari finanziari e  assicurativi hanno molta liquidità dei risparmiatori italiani, che oggi viene drenata esclusivamente dagli elevati costi  energetici e da altre scelte improvvide dei legislatori che si sono succeduti. E’ necessaria la creazione di una SPA finanziaria ad hoc (ciò per bypassare eventuali obiezioni europee circa gli aiuti di stato),  che consenta a chiunque l’ingresso ma conservando da parte del governo la golden power relativa al pacchetto azionario di controllo (e in caso di cessione, con necessaria approvazione del capo dello stato ), e ciò per mantenere il più possibile il debito di stato in mani governative italiane. Questo strumento al suo interno dovrà contenere quali azionisti di maggioranza: il ministero delle finanze, dell’economia, della navigazione marittima, dei trasporti, e gli enti previdenziali. La finanziaria  SPA, servirà per l’emissione di  bond (garantiti inizialmente dal proprio capitale sociale e fideiussione della CDP) a 5-10-15-20- 25-30 anni, con la scelta cedola, o capitalizzazione degli interessi  derivanti. Tale soggetto da un lato acquisterà dallo stato  i crediti derivanti dalle agevolazioni  a favore dell’efficientamento energetico, sismico e quant’altro inerente al settore green e dall’altro offrirà al mercato questi crediti come più su esposto sotto forma di titoli di debito ovvero i bond. Tali titoli andranno offerti di preferenza ai consumatori italiani e si riserverà una quota agli intermediari finanziari che potranno  acquistare e a loro volta, cartolarizzare ulteriormente gli acquisti o inserirli all’interno di loro prodotti . La società potrà emettere derivati in associazione con prodotti assicurativi  ed altri prodotti finanziari che potranno essere distribuiti attraverso gli intermediari, i tutor dell’Ente Nazionale Microcredito, gli iscritti all’OAM, dai fondi di investimento e dalle associazioni di categoria sia imprenditoriali che sindacali purché muniti muniti di responsabili qualificati riconosciuti dalla banca d’Italia  e necessari per il collocamento presso il pubblico dei  bond o dei prodotti che contengono bond. Resta comunque chiaro che la norma deve consentire il confronto tra il committente che ordina i lavori  e l’impresa esecutrice abbassando quindi il limite massimo di intervento .L nuova norma fissa il reddito a 15.000 per poter godere  dei benefici  ma viene da sé che con tale reddito nessuno farà i lavori di sistemazione  Non può assolutamente fissare il reddito a 15.000 euro perché questo farà morire il provvedimento e  , si bloccherà il paese ulteriormente. La sua morte impedirà il crearsi di una grossa occasione di patrimonializzazione da parte dello stato, derivante dalla cessione del debito  alla finanziaria spa relativo alle agevolazioni .

Scopi & Risultati

       Mantenere vivo e valido il patrimonio edilizio italiano rispettando le direttive europee, continuando( dopo averle adeguate per impedire i brogli e la speculazione selvaggia) a mantenere in piedi le provvidenze agevolative collegate all’efficientamento energetico.

       Far girare l’economia facendo lavorare il sistema edile e l’indotto collegato che innesca il sistema il sistema produttivo generale.

       Mantenere il debito di stato in mano agli italiani senza passare esclusivamente per tutti gli investitori anche stranieri. Lo stato italiano emetterà  BTP che saranno acquistati dalla Finanziaria SPA e pagati con il danaro raccolto attraverso la pubblica sottoscrizione  (e che oggi andrà nelle tasche delle sim e degli altri speculatori ),abbattendo debito di stato che si trasferirà su finanziaria spa. Ciò ci consentirà migliorare i nostri standard di credibilità internazionale.

       I risparmi usciranno dai depositi perché quello che oggi è speculazione sulla testa delle imprese edili e sullo stato italiano, sarà su valori accettabili e gli interessi che saranno praticati alle cedenti per le anticipazioni  dei crediti saranno calmierati dalla finanziaria spa e redistribuendo ai cittadini investitori. Oggi il mercato è un vero salasso per le imprese ed elevato indebitamento per le lo stato, con grossissimi guadagni per chi è in  possesso di finanza liquida e come suesposto  con depauperamento  del patrimonio  impresa.

       Salvare il sistema bancario italiano dal sicuro default determinato dalla perdita di valore delle garanzie collegate ai crediti concessi

       Salvare il sistema produttivo italiano dalla stretta sui crediti determinato dal minor valore delle garanzie concesse agli intermediari finanziari.

Diventa quindi urgente e necessario un accurato studio dello strumento da creare per risolvere un grosso problema del nostro paese così martoriato dagli italiani in primis e in secundis dai diversi egoismi nazionali che pervadono l’unione europea.

*Vicepresidente nazionale di ConfimpreseItalia

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