Politica

Il suo libro costa caro a Vannacci, per il generale sospensione dall’impiego. Ci sono anche nuovi guai giudiziari

 

Il generale dell’Esercito, Roberto Vannacci, è stato sospeso dall’impiego per 11 mesi . E’ quanto si apprende da fonti legali in riferimento al procedimento disciplinare avviato nei mesi scorsi dal ministero della Difesa dopo la pubblicazione del libro “Il mondo al contrario”.

Nel provvedimento con cui il ministero della Difesa ha sospeso il generale Roberto Vannacci, secondo quanto rende noto il difensore, Giorgio Carta, si “stigmatizzano le circostanze della pubblicazione del libro ‘Il mondo al contrario’ che avrebbe asseritamente denotato ‘carenza del senso di responsabilità’ e determinato una “lesione al principio di neutralità/terzietà della Forza Armata”, “compromettendo il prestigio e la reputazione dell’Amministrazione di appartenenza e ingenerando possibili effetti emulativi dirompenti e divisivi nell’ambito della compagine militare”. Il difensore annuncia che sarà “presentato immediato ricorso al Tar Lazio, con richiesta di sospensiva, rivelandone il contrasto con il diritto alla libera manifestazione del pensiero garantito a tutti i cittadini, compresi i militari”.   Nei confronti del generale emerge anche un fascicolo d’indagine per diffamazione aperto dopo la querela sporta da Paola Egonu, la campionessa di pallavolo stella della Nazionale azzurra. A rendere pubblica la notizia è il quotidiano La Nazione, spiegando che al centro della querela, depositata a Bergamo e trasmessa a Lucca per competenza territoriale, ci sono le contestate frasi sui “tratti somatici” dell’atleta. Il pubblico ministero ha optato per l’archiviazione, decisione impugnata dalla Egonu e adesso si attende la decisione del gup che dovrà decidere se procedere con l’archiviazione o se disporre il giudizio per il generale. Oltre all’inchiesta per diffamazione e al provvedimento di sospensione dall’impiego, Vannacci deve affrontare anche un’indagine della procura militare per l’ipotesi di truffa e peculato. L’inchiesta è partita dopo l’esito di un’ispezione ministeriale, che ha spedito la relazione alla magistratura. Dalla relazione, emergerebbero presunte “anomalie” nei rimborsi spese e indennità percepite fra il 2021 e il 2022, mesi in cui il generale Vannacci rappresentava la Difesa a Mosca.

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