Regioni

Il turismo della passione è in Basilicata

Siamo presenti a BMT con convinzione. Questa è una fiera che ha una valenza nazionale e internazionale e l’appuntamento rappresenta un’occasione molto utile di confronto e incontro con il mercato. Sempre di più in questi anni, dopo il Covid, si è resa necessaria una ripresa e una rivitalizzazione del brand della Basilicata turistica: le esigenze sono cambiate e noi cerchiamo di essere sempre al passo con le nuove necessità del viaggiatore”. A raccontarlo all’agenzia Dire è Antonio Nicoletti, direttore generale dell’Agenzia di Promozione Territoriale Basilicata, presentando le novità dell’offerta turistica regionale, che saranno centrali nella partecipazione alla Borsa Mediterranea del Turismo (a Napoli dal 14 al 16 marzo).

“Stiamo portando avanti – prosegue il numero uno di Apt Basilicata – una serie di progetti legati a un piano strategico con un programma pluriennale di attività. Una di queste si chiama Turismo delle passioni“, un tipo di offerta che aggrega tematiche “condivise da tanti appassionati in Italia e nel mondo, che muovono i viaggiatori alla ricerca di emozioni da scoprire e condividere”. L’Apt Basilicata, in particolare, sta costruendo offerte “sull’astroturismo e l’archeoastronomia, sulla fioritura e le erbe spontanee, sulla magia, le fiabe, e tanto altro. Abbiamo una ventina di passioni – afferma Nicoletti – che sono state censite e riteniamo rappresentino un motivo in più per viaggiare attraverso i piccoli comuni della Basilicata”.

 

LA BASILICATA E IL TURISMO DELLE RADICI

Spazio all’offerta balneare del metapontino, a quella culturale di Matera, ma anche alle aree interne: “abbiamo una costellazione di borghi – aggiunge – che ci consente di promuovere il turismo lento e sostenibile”. E nel 2024, anno delle radici italiane nel mondo, come non fare riferimento al turismo delle radici, che sarà il focus, il 18 e 19 novembre 2024, della terza edizione di Roots-IN Borsa Internazionale del Turismo delle Radici, progetto dell’Agenzia di Promozione Territoriale Basilicata in collaborazione con Enit e ministero degli Affari Esteri. “La nostra attenzione – evidenzia ancora Nicoletti – è rivolta verso progetti che interessano in modo capillare il territorio e la possibilità di trasformare in opportunità quelle difficoltà che le aree interne vivono. Il turismo delle radici parte dal tema dell’emigrazione, una delle principali piaghe italiane, non solo delle aree interne, che attraversa il Nord e il Sud del Paese. La comunità di discendenti è composta da 80 milioni di persone, quindi il turismo delle radici può essere – e lo dimostrano i dati – una grande opportunità rivolta agli emigranti che hanno lasciato d’Italia. Al turista di ritorno non spaventa la difficoltà di muoversi verso luoghi difficilmente raggiungibili perché vuole scoprire le aree abbandonate, quelle vissute dai suoi antenati. È un viaggio alla ricerca delle proprie passioni, un viaggio che crea connessioni, condivisioni, un’offerta turistica basata su contenuti, emozioni e comunità, le nostre comunità, che sono particolarmente accoglienti. Nei borghi, nei nostri 131 borghi, ci si sente a casa. E, con Matera 2019, abbiamo coniato il termine di cittadino temporaneo, quindi non un turista mordi e fuggi, ma un turista che cerca luoghi e persone non da consumare ma da vivere”.

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