Esteri

Israele 80mila in piazza contro le riforme giudiziarie di Nethanyau. Il Presidente Herzog interviene  

 

Grandi proteste contro le riforme giudiziarie si sono svolte sabato 14 gennaio sera nelle ultime due settimane e hanno coinvolto 80mila persone solo a Tel Aviv, oltre alla partecipazione di politici del blocco anti-Netanyahu.

“Siamo nel bel mezzo di un conflitto profondo che sta lacerando la gente”, ha detto domenica 15 gennaio  il Presidente della Repubblica Isaac Herzog ”Questo conflitto mi preoccupa e preoccupa gran parte delle persone in Israele e nella diaspora”.

“I fondamenti della democrazia israeliana – che includono il sistema giudiziario – sono sacri e dobbiamo proteggerli a tutti i costi anche quando ci sono discussioni e dibattiti di principio sui rapporti tra le autorità.  Ha poi aggiunto ”Nell’ultima settimana ho agito sempre e in tutti i modi in continui tentativi con le persone interessate nella speranza di creare un dialogo diffuso, attento e rispettoso, e spero di portare risultati”. Anche se non è certo del successo della sua iniziativa ha dichiarato che non avrebbe permesso a nessuno di danneggiare i principi della Dichiarazione di Indipendenza o le linee ebraiche e democratiche dello Stato. Grandi proteste contro le riforme giudiziarie si erano svolte sabato sera e nelle ultime due settimane che hanno coinvolto migliaia di persone, oltre alla partecipazione di politici del blocco anti-Netanyahu. Mercoledì il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, che guida il governo più di destra della storia di Israele, ha annunciato una riforma del sistema giudiziario che limiterà i poteri della Corte Suprema, il più alto tribunale del paese.  La riforma prevede che la Knesset (il parlamento israeliano) possa annullare una decisione della Corte con una semplice maggioranza assoluta dei voti (61 membri su 120), stabilendo di fatto un controllo politico sulla magistratura. Se la riforma dovesse passare, i partiti di maggioranza potrebbero dar seguito alla loro intenzione di annullare alcune importanti sentenze della Corte Suprema, tra cui quella che rende illegali le colonie israeliane in Cisgiordania, in una porzione di terra che la gran parte della comunità internazionale ritiene palestinese. Obiettivo che gli estremisti integralisti religiosi Israeliani, fondamentali per la sopravvivenza del governo Netanyahu,intendono perseguire da tempo.

G.L.

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