Esteri

Israele, torna l’incubo del terrorismo jihadista. Bombe alle fermate dei bus. Un morto e 19 feriti

  

Almeno una persona uccisa e altre 14 ferite: è il primo bilancio di esplosioni che si sono verificate oggi a Gerusalemme, in una stazione di autobus e presso una fermata in un’altra parte della città.
A riferire del numero di vittime sono stati medici e personale sanitario impegnato nelle operazioni di soccorso e assistenza. Secondo le ricostruzioni rilanciate dalla stampa di Israele, la prima esplosione sarebbe stata causata da uno zaino lasciato incustodito alla stazione. Undici i feriti in questo caso, con un’altra persona deceduta dopo il ricovero d’urgenza in ospedale. La seconda deflagrazione ha provocato almeno tre feriti, non gravi. Ufficiali della polizia israeliana hanno ipotizzato una responsabilità di gruppi palestinesi, ecco uno dei primi commenti della Jihad islamica. Le esplosioni verificatesi a Gerusalemme sono “operazioni eroiche” lanciate per ricordare agli israeliani che i luoghi santi islamici rappresentano “una linea rossa” che non deve essere oltrepassata. Questo quanto dichiarato da Daoud Shehab, un dirigente della Jihad islamica, citato dalla radio pubblica israeliana Kan. Shehab ha diretto in particolare il proprio avvertimento a due dirigenti dell’estrema destra israeliana, Bezalel Smotrich e Itamar Ben Gvir, accusandoli di aver ”fatto irruzione” nella Spianata delle Moschee di Gerusalemme.

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