di Giuliano Longo
Il 4 aprile 2023sarà una data fondamentale nella storia della flotta baltica russa. In questo giorno, anche negli anni più bui della Guerra Fredda, la Finlandia neutrale e quasi amica è diventata ufficialmente uno dei membri dell’Alleanza del Nord Atlantico e un nemico dichiarato della Russia.La scelta di Helsinki, conseguenza diretta dell’invasione in Ucraina, pone seri problemi allo Stato Maggiore delle Forze Armate russe che dovrà tener conto del fatto che oltre l’80% della costa del Mar Baltico è passata sotto il controllo strategico della Nato. Infatti la Federazione Russa controllerà infatti poco più del 7% della costa balticaper una lunghezza di 550 miglia facile obiettivo dalle scelte militari della Alleanza. In queste acque, uscire in mare aperto oltre il confine delle acque territoriali della Russia significa ampliare anche i confini dell'”ombrello” di terra del sistema di difesa aerea russo. Soprattutto da quando la Lettonia ha annunciato di voler acquistare dagli Stati Uniti i più avanzati missili da crociera anti-nave Naval Strike Missile (NSM) con una portata fino a 185 chilometri. Con la conseguenza che l’enclave russa di Kaliningrad, ai confini con la Polonia, non rappresenterà più un problema di sicurezza per quella repubblica, e la flotta baltica si trasformerà,nella sua immobilità, in normali batterie galleggianti di artiglieria. Né i missili “Calibre”, capaci di colpire Varsavia, Berlino e persino Bruxelles direttamente dagli ormeggi, riequilibreranno la perdita del Baltico. Definito dai russi una grande “finestra sull’Europa”, a partire da Pietro il Grande dal 4 aprile 2023 si ridurrà a una minuscola “finestra” che si restringerà ancor di più con l’adesione della Svezia alla Alleanza.Certo esistono i sottomarini con testate atomiche, ma l’unico che navighi in quelle acque il B-806 Dmitrov, stato visto visto l’ultima volta in mare nel settembre 2021. Fino a questa settimana, l’alleanza aveva in totale (con le flotte di Germania, Polonia, Norvegia, Danimarca, Lituania e Lettonia) 17 fregate, 29 corvette e navi pattuglia. Da martedì scorso, quindi, a questa lista si sono aggiunte altre 8 navi pattuglia e 6 posamine della Marina finlandese e arriveranno 11 corvette svedesi. Di contro la Russia schiera l’unico vecchio cacciatorpediniere “Persistent”, 2 navi pattuglia e 4 corvette missilistiche che hanno a bordo otto dei missili da crociera ad alta precisione a lungo raggio in grado di colpire qualsiasi punto dell’Europa direttamente dal molo di Kronstadt. Ma le corvette utilizzano il sistema missilistico anti-nave Uran progettato solo per il combattimento navale con un nemico di superficie alla distanza massima di 260 chilometri e per colpire debbono necessariamente andare in mare con il rischio di essere affondate. In conclusione si può affermare che la più antica delle flotte russe di fatto non esiste più. Nella migliore delle ipotesi è una flottiglia che in termini di potenza di combattimento è uguale a quella del Caspio.Inoltre le 4 corvette potrebbero essere trasferite in anticipo alla flotta del Mar Nero,dove la situazione si fa più calda e la mancanza di navi da guerra non è meno acuta che nel Baltico. A terra l’ingresso della Finlandia nella Alleanza farà dunque arrivare la Nato ai confini russi per un’estensione molto più vasta dell’attuale e costringendo Mosca a presidiare militarmente una lunga frontiera con relativi costi. Ormai al Cremlino è prevalsa l’idea dell’accerchiamento da parte del fronte americano-occidentale e in ogni caso la Russia ha annunciato di essere pronta a spostare armamenti nucleari verso il confine finlandese. Bella botta per Putin che non voleva ai suoi confini l’Ucraina membro della NATO,destino che qualunque sia l’esito del conflitto incorso, l’Occidente riserverà a Kiev stringendo Mosca in una pericolosa tenaglia dal Baltico al Mar Nero.