Esteri

La Germania sollecita il Regno Unito a spendere molto di più nella Difesa

 

Il primo ministro Rishi Sunak si è ormai abituato alle sollecitazioni per  maggiori spese nella difesa che insistentemente provengono dal suo partito dei Conservatori.

Ma probabilmente riceverà lo stesso messaggio quando Martedì si recherà in Germania per la prima volta da Primo Ministro. Infatti pare proprio che il suo omologo, il cancelliere  Olaf Scholz (nella foto) intenda chiedergli  garanzie sulla spesa britannica dopo decenni di tagli alla Difesa.

E avrebbe pure ragione perché dopo l’invasione russa dell’Ucraina nel 2022, Berlino ha raggiunto l’obiettivo della NATO di spendere il 2% del PIL.

Tanto che oggi gli impegni bellici della Germania sono il doppiodi quelli britannici, che pure manifesta sempre atteggiamenti bellicosi, tali da suggerire che , oltre agli Stati Uniti, il Regno Unito sia il maggior sponsor di Kiev.

Anche   Sunak intenderebbe  aumentare la spesa per la difesa  al 2,5% del PIL – con  un aumento di 9 miliardi di sterlineall’anno rispetto ai livelli attuali – ma non ha definito un piano su come o quando ciò potrebbe accadere.

Prima del suo viaggio a Berlino, Sunak volerà a Varsavia per colloqui sulla difesa con il primo ministro polacco Donald Tusk e il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg.

Sotto pressione sia in patria che all’estero, il primo ministro britannico utilizzerà il tour sicuramente per fare degli annunci importanti.  Già lunedì ha dichiarato che l’UK invierà quest’anno3 miliardi di sterline in sostegno militare all’Ucraina –  500 milioniin più rispetto ai fondi precedentemente annunciati, che verranno spesi per munizioni e sistemi di difesa aerea ucraina.

Il Regno Unito è stato a lungo la principale potenza militare europea, mentre le forze armate tedesche erano e rimangono in ritardo, nonostante l’aumento della spesa.

Il  mese scorso Eva Högl,commissaria parlamentare tedesca per le forze armate ha affermato “mancano munizioni, pezzi di ricambio e apparecchiature radio. Mancano ancora carri armati, navi e aerei”.

Quindi qualsiasi pressione esplicita da parte di Scholz, varrebbe intesa più come una provocazione che come un raffronto sui rapporti di forza fra i due Paesi.

Ma la Germania ora ha l’ambizione di diventare la principale potenza militare della NATOin Europa, dopo che Scholz ha annunciato uno storico riarmo nazionale nelle settimane successive all’invasione russa del 2022.

Dopo un inizio lento, la Germania è ora il maggior contribuente europeo di aiuti all’Ucraina.Il cancelliere tedesco ha affermato alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco di febbraio che “noi europei dobbiamo fare molto di più per la nostra sicurezza, ora e in futuro”. Una intenzione potenziata dalla prospettiva del ritorno di Donald Trumpalla Casa Bianca.

 

La maggior parte degli osservatori ritiene infatti che una seconda presidenza Trump porterebbe a un maggiore isolazionismo degli Stati Unitie spingerebbe i leader europei a riconsiderare la sicurezza collettiva europea senza l’aiuto di Washington.

 

Il viaggio di Sunak arriva pochi giorni dopo che il Congresso degli Stati Uniti ha approvato un pacchetto di aiuti da 61 miliardi di dollari per l’Ucraina, dopo mesi di ritardi causati da dispute politiche. Ora Washington si attende una analoga svolta da parte dei Paesi Europei.

Ma Sunak e il suo cancelliere Jeremy Hunt hanno escluso qualsiasi aumento in termini reali della spesa annuale per la difesanelle loro ultime due dichiarazioni, dando invece priorità ai tagli fiscali pre-elettorali, incalzati dalla possibile vittoria dei Laburisti. 

D’altra Parte il Regno Unito insiste sul fatto che ha già le capacità difensive e le alleanze internazionali in atto per proteggersi, senza dimenticare che insieme alla Francia è il paese europeo che dispone dell’arma atomica.

Insomma, la polemiche su chi investe di più in armamenti e in donazioni a Kiev, appare un po come la storia dei “polli di Renzi” nei “Promessi Sposi” che si beccano fra loro, mentre stanno per andare in pentola.

Mentre oltreoceano qualcuno è convinto che la NATO è abbastanza forte per viaggiare sulle sue gambe anche senza le dimensione degli attuali impegni degli Stati Uniti.

GiElle

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