Al rientro dalle vacanze (per chi se le è potute permettere), ad attendere le famiglie, come ogni anno, ci sarà un autunno “caldo” sul fronte dei prezzi. L’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori, ha calcolato l’importo della stangata autunnale che nel 2025, che aumenta nonostante la frenata dei costi dei beni energetici e quella dei costi dei testi scolastici. Nel dettaglio, le famiglie, dovranno far fronte a una stangata di 2.981,10 euro per le bollette, la TARI, le spese per il riscaldamento, per i libri e il materiale scolastico, per la salute (visto che molti rimandano al rientro dalle vacanze l’appuntamento con visite e accertamenti). L’aumento dei costi di tale voce (pari al +1,5%), unito a tempi di attesa per ottenere visite ed esami presso la sanità pubblica sempre più lunghi, si traduce spesso in una progressiva rinuncia alle cure. A queste cifre onerose si aggiungono i rincari sul fronte dell’alimentazione, versante sul quale le famiglie continuano ad operare tagli e rinunce, a causa dell’accelerazione dei prezzi avvenuta soprattutto negli ultimi mesi. Nell’autunno, gli ulteriori rialzi faranno lievitare la spesa per tale voce a 1.697,50 euro. Si aggiungono anche maggiori spese per i costi dei condomini, che quest’anno registrano un rincaro del +3,3%. Una nota positiva viene, invece, sul fronte dei carburanti, che rispetto ai picchi degli scorsi anni segnano una diminuzione. Tornando agli alimentari, sui rincari fa luce Assoutenti. Gli italiani devono affrontare una stangata alimentare che, a parità di consumi, vale 6,8 miliardi di euro annui in termini di maggiore spesa per l’acquisto di cibi e bevande. Lo calcola Assoutenti dopo i dati sull’inflazione diffusi oggi dall’Istat.
“Ad agosto i listini di prodotti alimentari e bevande analcoliche si impennano del +4,2% su anno, con punte del +5,6% per gli alimentari non lavorati – spiega il presidente Gabriele Melluso – In termini di spesa, ciò equivale ad un aggravio da +384 euro annui per una famiglia con due figli, mentre se si considera la generalità dei consumatori, la stangata alimentare complessiva raggiunge in Italia i 6,8 miliardi di euro su base annua”.
“Una situazione che preoccupa perché si tratta di beni primari di cui i cittadini non possono fare a meno, i cui aumenti incidono sulla capacità di spesa delle famiglie erodendo i redditi e cambiando profondamente le abitudini alimentari degli italiani. Un trend che si sta aggravando di mese in mese, e che dovrà portare questo autunno il governo a studiare misure ad hoc, quando le famiglie saranno costrette ad affrontare i costi legati al rientro dalle vacanze, a partire da quelle per la scuola”.
