Le opportunità fornite dal programma Next Generation EU orientata verso un’economia più green, basata maggiormente su fonti rinnovabili, hanno soddisfatto la Federazione ANIE (Federazione Nazionale Imprese Elettrotecniche ed Elettroniche), facendo i complimenti al Governo per aver sottolineato il tema della decarbonizzazione con l’istituzione del Ministero della transizione ecologica.
“Un deciso cambio di passo è necessario sin da subito – dichiara la Federazione ANIE in un comunicato –, per triplicare la potenza fotovoltaica installata nel nostro Paese e raddoppiare quella eolica, come prevede – al 2030 – il Piano nazionale integrato energia e clima (PNIEC) e per far sì che il fiorente e vivace mercato delle fonti rinnovabili non venga paralizzato dall’eccessiva burocrazia legata agli iter autorizzativi e di connessione alla rete”.
Inoltre, afferma sempre ANIE: “È necessario rimodulare la vincolistica ambientale e paesaggistica per introdurre la priorità della decarbonizzazione quale elemento trainante del processo autorizzativo degli impianti a fonte rinnovabile, nonché semplificare i procedimenti autorizzativi e potenziare le strutture preposte, sia centrali che periferiche, digitalizzando i processi e integrando il personale tecnico per garantire tempi certi e valutazioni realmente indirizzate a sostenere la decarbonizzazione”.
La Federazione richiede dunque uno snellimento della burocrazia dietro l’approvazione delle varie manovre e l’attuazione delle stesse, ritenendo “fondamentale dare continuità normativa agli strumenti di supporto allo sviluppo delle rinnovabili”.
Si sottolinea poi come “La filiera delle rinnovabili è indispensabile per la ripartenza del Paese e contribuirà, oltre alla decarbonizzazione, alla crescita economica ed occupazionale: nella prossima decade ci si attende per il comparto del fotovoltaico e dell’eolico (che occupa ad oggi 20.000 addetti) un picco di incremento sino a circa il 175%, considerate le potenze da realizzare per il raggiungimento dei target, accompagnato da un considerevole incremento degli investimenti stimato tra 45 e 65 mld€ (suddivisi tra impianti in market parity tra 15 e 25 mld€ ed impianti che beneficiano di meccanismi di supporto tra 30 e 40 mld€)”.
L’associazione di categoria si dichiara dunque pronta a collaborare in questo piano a lungo termine, e di avere “piena fiducia nel ruolo guida del nuovo Ministero e nella sua capacità di coniugare le esigenze di sviluppo imprenditoriale della filiera ‘green’ italiana con le esigenze di competitività e sostenibilità economica, sociale e ambientale per la ripartenza post pandemia”.