Politica

Letta e lo sciopero di Cgil e Uil: “In questo momento non me lo aspettavo”

“Lo sciopero in questo momento non me lo aspettavo, rispetto l’autonomia e sono per la separazione netta tra sindacato e politica, non mi metto a dare un giudizio sulle scelte fatte dai sindacati”. Lo ha detto il segretario del Pd, Enrico Letta, a Corriere.tv, commentando la decisione di Cgil e e Uil di indire una mobilitazione per giovedì 16. Il leader della Cgil, Maurizio Landini, ha aperto a un dialogo con il Governo ma ha confermato lo sciopero, nonostante l’astensione della Cisl. “Io sono assolutamente favorevole perché ci sia massima unità possibile tra i tre sindacati – ha spiegato Letta -, lavorerò per aiutare una ricomposizione sindacale”. Per il segretario dem, l’esecutivo Draghi deve proseguire il suo lavoro. “È importante che l’impegno per la campagna vaccinale ed il Recovery vadano avanti per tutto l’anno prossimo, sarebbe sbagliato se il 2022 fosse un anno di crisi politica e di elezioni. Noi abbiamo un sistema che non permette una crisi di un mese”, infatti, le elezioni anticipate in Italia significano “sei mesi di blocco”. “Se il Pd sarà ancora al Governo, ci impegniamo perché la decontribuzione per le fasce più deboli prevista nel 2022 dalla Manovra diventi permanente“, ha aggiunto Letta. Intanto, continua a imperversare il toto-Quirinale. Dietro le quinte i partiti lavorano per convincere il presidente della Repubblica uscente, Sergio Mattarella – reduce dall’ovazione alla Scala di Milano, con tanto di richiesta di bis – a rimanere al Colle. Ma per Letta è ancora troppo presto per pensare all’elezione del nuovo capo dello Stato: “Ho sempre detto che cominciare troppo presto il dibattitto sul Quirinale avrebbe penalizzato tante priorità come la pandemia, la legge di bilancio e la messa a terra del Pnrr. Sono priorità che non consentono alcuna distrazione. Da gennaio discuteremo di Quirinale. In una situazione emergenziale sarebbe bene che il presidente o la presidente venisse eletto con un largo consenso. Se ci fosse anche l’opposizione sarebbe una cosa molto positiva“, ha sottolineato il segretario del Pd. Letta è tornato anche sul rifiuto di Giuseppe Conte di correre per il seggio al Collegio Roma 1 della Camera lasciato libero dal nuovo sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. “La scelta di Conte non cambia la prospettiva” di una alleanza con il Movimento 5 Stelle, ha assicurato il leader dem. “ Avevo pensato per quel seggio una candidatura autorevole come quella di Conte, in queste ore il Pd romano farà le sue valutazioni e proporrà la candidatura migliore. Il rapporto col territorio è fondamentale, l’eccezione era Conte, ora la scelta è del Pd romano”. Parole che suonano come una chiusura alla proposta di Italia Viva di candidare la ministra per la Famiglia e le Pari Opportunità, Elena Bonetti.

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