Riprende quota l’ipotesi di un nuovo giro di vite contro Mosca attraverso l’adozione da parte dell’Ue di un quinto pacchetto di sanzioni che potrebbe comprendere anche le forniture di gas. Kiev lo chiede a gran voce al G7 e all’Ue e i tre Paesi baltici membri dell’Unione hanno già fatto sapere di essere pronti ad agire anche per interrompere gli approvvigionamenti di gas, petrolio e carbone dalla Russia. La Lituania ha annunciato che ha bloccato le sue importazioni energetiche e la premier estone Kaja Kallas ha chiesto che si proceda rapidamente tutti su questa strada. Della stessa opinione il leader del Pd Enrico Letta, favorevole a un embargo completo su gas e petrolio russi. L’Europa resta poi ferma nel dire ‘no’ al pagamento del gas russo in rubli mentre sul tavolo dei 27 ci sono anche misure meno pesanti, come l’estensione della sospensione da sistema Swift di altre banche russe, il divieto di ingresso delle navi russe nei porti occidentali e il blocco della fornitura di materiali e apparecchiature tecnologiche. Il tema sarà affrontato dalla prossima riunione del Coreper, il comitato che raggruppa gli ambasciatori dei 27 presso l’Ue, fissata per mercoledì prossimo. Mentre già lunedì e martedì nel Lussemburgo l’impatto economico della crisi sarà al centro dei lavori dei ministri delle Finanze dell’Eurogruppo e dell’Ecofin. E mercoledì e giovedì spetterà al Consiglio Atlantico, riunito a livello di ministri degli Esteri, fare il punto sulla posizione della Nato.
Aggiornamento la Guerra di Putin ore 16.30