Esteri

Libano in ginocchio, mancano acqua e carburante per alimentare le centrali elettriche

Il Libano lotta contro la mancanza di acqua ed elettricità dopo che le due principali centrali sono state fermate per mancanza di carburante, facendo precipitare il Paese in un black-out quasi totale.
L’ennesimo segnale di una nazione sempre più travolta in una crisi finanziaria senza fine con una inflazione paurosa.
Per un dollaro al mercato nero nel Libano occorrevano 15.000 lire, 6.000 in più di un mese fa. Nell’arco di trenta giorni, c’è stato un collasso del 40%. Rispetto all’ottobre 2019, quando questa immensa crisi economica, finanziaria e politica esplose, siamo già a -90% del valore della moneta.
Electricite Du Liban (Edl) ha annunciato ieri lo stop degli impianti di Deir Ammar e Zahrani, che insieme forniscono circa il 40% dell’elettricità.
Nella città orientale di Zahle, è stato chiesto ai residenti di ridurre al minimo il consumo, sottolineando che “la fornitura di energia è stata tagliata nel Paese a tempo indefinito”. Richiesta analoga e’ stata avanzata dalla North Lebanon Water Company, che ha annunciato “uno stato di grande emergenza”.
La mancanza di valuta straniera rende difficile pagare gli approvvigionamenti: due petroliere piene di carburante sono in attesa dalla scorsa settimana in porto ma si rifiutano di scaricare fino a quando non saranno state pagate. Anche le farmacie soffrono penuria di medicinali e sono in sciopero.

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