Roma Capitale

Lombardi (M5S): “Per Roma primarie per scegliere progetto e nome del candidato”

“Io ho chiesto di poter fare delle primarie non tanto per scegliere il candidato sindaco ma per scegliere il progetto per la città e poi a seguire il candidato sindaco. Si parla sempre di nomi ma ancora di nessuna idea, noi abbiamo il sindaco uscente e l’idea è anche di andare a completare il lavoro fatto in questi 5 anni, mi piacerebbe però anche avere una prospettiva di dove collocare la città nei prossimi 10 anni. Vorrei meno di chi e più di cosa fare, cosa progettare insieme. Chi poi verrà abbastanza naturale secondo me”. Così Roberta Lombardi, M5S, assessore alla transizione ecologica ed alla trasformazione digitale della regione Lazio è intervenuta nel programma Gli Inascoltabili in onda su Nsl radio. 

“L’entrata più effettiva di Conte all’interno del movimento serve al movimento per rigenerarsi e per continuare ad essere utile per il Paese, ovviamente si innesta anche il tema di Roma e di Virginia Raggi – ha detto – ma vorrei fosse chiaro che non è che tutta la nostra azione politica gira intorno alla Raggi. I problemi di Roma non li risolve una forza politica da sola lo abbiamo visto in questi ultimi anni in cui ci siamo cimentati tutti di tutte le forze politiche. Serve un modello che sia condiviso da tutte le forze politiche, Roma è la capitale d’Italia, è una metropoli europea e deve godere di uno status di capitale che non è solo la dicitura Roma Capitale ma avere delle risorse economiche e di podestà legislativa che spettano alla ad una capitale e questo si fa tutti insieme in Parlamento e nessuno si può sottrarre a questa responsabilità”. 

“Scegliere fra Gualtieri, Calenda, Raggi o Bertolaso? Ho detto che non sono appassionata del chi. Voglio un bel progetto, voglio sapere che progetto hanno, nel caso che fossero loro i candidati”. Quanto alla questione dei rifiuti nel Lazio “è un tema che ci trasciniamo da più o meno 30 anni perché c’è una cattiva politica industriale di quello che noi consumiamo, con prodotti che si rompono e non si riparano, che vengono imballati male e che quindi generano rifiuti. E poi c’è una cattiva educazione ambientale di noi cittadini romani in primis e laziali in secundis visto che in altre regioni sono molto più virtuosi nella differenziazione dei rifiuti e nel non gettare quei simpatici gadget come frigoriferi e materassi dove capita. Abbiamo questa situazione di cattiva gestione di rifiuti e cattiva educazione di noi cittadini, abbiamo anche delle politiche che hanno assecondato che nessuno vuole degli impianti nel territorio ma purtroppo delle decisioni devono essere prese. Gli impianti che si stanno progettando adesso sono di basso impatto ambientale quindi dobbiamo cercare di mettere a fattor comune tutte queste cose. L’ordinanza di ieri è il frutto di una situazione che non ha visto tutti questi fattori messi in comune. Noi finalmente dopo tanti anni abbiamo varato il piano rifiuti regionali che assorbito molti degli stimoli dati dal Movimento 5 Stelle che guarda molto ai temi ambientali e dell’economia circolare e all’impiantistica di nuova generazione. Ora spetta alla politica locale dover decidere e questo significa, tornando all’ordinanza, che arrivati a questo punto con una sofferenza dell’impiantistica di servizio a Roma bisognerà decidere dove e come fare finalmente gli impianti nuovi per uscire da questa emergenza e questo non riguarda solo Roma che con i suo carico di cittadini e pendolari produce il 65% dei rifiuti, ma anche la provincia di Latina e quella di Frosinone visto che il fenomeno è generale”.

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