Cronaca

Maltempo: 360 mln di export a rischio nel distretto vivai di Pistoia

 

Sono a rischio esportazioni per 360 milioni di euro nel distretto dei vivai di Pistoia dove operano circa 1300 aziende agricole, la maggior parte a conduzione familiare, specializzate nella produzione di piante ornamentali da esterni, per il verde pubblico e privato che è stato profondamente ferito dall’ondata di maltempo che ha investito la Toscana. E’ quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che l’alluvione ha causato gravi danni ai vivai con terreni allagati, piante cadute a terra, serre divelte, trattori e macchine agricole finite nel fango come pure vasetti e concimi. In ginocchio ci sono molte aziende di un tessuto produttivo con un fatturato stimato in circa un miliardo di euro che – sottolinea la Coldiretti – guarda decisamente al mercato estero. “Al momento è difficile fare una conta precisa delle perdite nelle aziende e ci vorranno giorni per capire cosa si può salvare” afferma Fabrizio Tesi, presidente della Coldiretti Pistoia e lui stesso florovivaista dell’area colpita dall’alluvione. A preoccupare oltre ai danni diretti ci sono quelli indiretti provocati dalle difficoltà di rispondere alle richieste dei clienti stranieri che – continua la Coldiretti – potrebbero decidere di rivolgersi altrove. Per questo gli imprenditori stanno lavorando affannosamente per cercare di salvare le piante e ripulire le aziende dal fango per cercare di non perdere i clienti che proprio nel mese di novembre da tutta Europa vengono in visita ai vivai, per scegliere le piante da ritirare in primavera. La situazione nelle campagne provincia di Pistoia – sottolinea la Coldiretti – è la punta dell’iceberg delle difficoltà in cui si trova il settore in Toscana dopo la devastante ondata di maltempo che ha ferito un migliaio di imprese agricole anche tra le province di Prato, Pisa, Livorno, Lucca, Massa Carrara, Siena e Grosseto. Ammontano ad almeno 50 milioni di euro i danni nelle campagne a causa della tempesta Ciaran secondo l’analisi della Coldiretti che evidenzia che per l’eccezionale perturbazione oltre a terreni e vivai, finiti sotto oltre un metro di acqua, si contano stalle, fienili e serre scoperchiate, trattori nel fango, alberi da frutto e olivi spezzati ma anche strade e vie rurali colpite da frane e smottamenti. Si tratta di una stima ancora approssimativa ed in continuo aggiornamento che tiene conto dei danni diretti e visibili alle strutture agricole come serre, capannoni, magazzini, mezzi, attrezzature, fattori produttivi (concimi, semi etc) e produzioni perse o danneggiate. Una parte dei danni dovuti agli allagamenti in seguito alle esondazioni di torrenti e corsi d’acqua che hanno portato nei terreni già seminati e nelle serre fango ed acqua si potranno valutare solo più avanti. “Con le strutture Coldiretti sul territorio stiamo monitorando la situazione a mettendo in campo la prime misure affinché alle imprese agricole colpite vengano garantiti gli aiuti necessari per ripartire” dichiara il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “sono necessari interventi strutturali per contrastare i sempre più devastanti effetti dei cambiamenti climatici a partire da investimenti anche grazie al Pnrr per la manutenzione, risparmio, recupero e regimazione delle acque con una rete di piccoli invasi”.

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