La manovra dell’Italia non è “pienamente in linea” con le raccomandazioni Ue. La Commissione europea invita quindi il nostro Paese, insieme ad altri otto con lo stesso giudizio a “tenersi pronta” ad adottare le misure necessarie. “Non si tratta di una bocciatura ma di un invito alla prudenza di bilancio e a utilizzare al meglio le risorse comuni europee”, ha sottolineato il commissario europeo Paolo Gentiloni, aggiungendo che “è un risultato utile e su cui proseguirà la collaborazione tra autorità italiane e Commissione europea. L’Italia dovrà prendere le misure opportune e non fare manovre correttive”. “Accogliamo il giudizio della Commissione. Tutto come previsto: nonostante l’eredità dell’impatto negativo di energia e superbonus andiamo avanti con sano realismo”, ha commentato da parte sua il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. A parte l’invito alla prudenza fiscale per un Paese ad alto debito e deficit pubblico, sono sostanzialmente due le aree sulle quali l’esecutivo comunitario ‘bacchetta’ l’andamento della spesa prevista dall’Italia per il prossimo anno. Uno riguarda l’invito Ue a limitarne la crescita nel 2024 all’1,3%: le previsioni sono che crescerà di meno, dello 0,9%. Ma per effetto del superbonus nel 2023 la spesa è superiore dello 0,8% rispetto a quanto considerato nelle raccomandazioni. E riportando la valutazione di conformità a un diverso “scenario di base” per il 2023 “il tasso di crescita nel 2024 sarebbe superiore al tasso di crescita raccomandato, dello 0,6% del Pil”. In secondo luogo la Commissione nota come i risparmi dalla graduale eliminazione delle misure di sostegno energetico non saranno interamente usati per ridurre il disavanzo, rischiando di “non essere pianamente in linea con la raccomandazione del Consiglio”.