Medicina

Mastectomia, Gigli (Ofi Lazio): “La fisioterapia riduce il dolore e previene le complicanze”

La mastectomia è molto più di un intervento chirurgico: è un’esperienza che lascia un segno profondo, non solo sul corpo, ma anche nell’identità e nell’animo di una donna. Perdere un seno può significare anche perdere una parte della propria femminilità, con conseguenze emotive che si sommano al già difficile percorso oncologico. Ma la rinascita è possibile, e può cominciare anche attraverso il corpo, grazie alla fisioterapia, risorsa fondamentale nel recupero post-operatorio. “La fisioterapia svolge un ruolo fondamentale non solo per ridurre il dolore, migliorare la mobilità e prevenire le complicanze– spiega all’agenzia Dire la dottoressa Loredana Gigli, esponente del Consiglio Direttivo di OFI Lazio, con delega alla Formazione post base Aggiornamento e Ricerca- ma anche per ricostruire la percezione di sé. Ritrovare forza, autonomia e confidenza fisica significa anche ritrovare un equilibrio interiore. In questo percorso, l’aiuto del fisioterapista diventa parte della cura: empatico, rispettoso, presente. Un passo dopo l’altro, la donna non solo guarisce, rinasce”. Le parole dell’esponente dell’Ordine dei Fisioterapisti del Lazio arrivano dal Circo Massimo: OFI Lazio è infatti partner della 26esima edizione della ‘Race for the Cure’, la più grande iniziativa in Italia e nel mondo dedicata alla salute femminile e alla sensibilizzazione sulle neoplasie della mammella, promossa dalla Susan G. Komen Italia, che si chiude domani. Secondo il Piano europeo della lotta al cancro (Europe’s Beating Cancer Plan, 2021) nel 2020 le persone a cui è stato diagnosticato un cancro sono state 2,7 milioni, quelle che hanno perso la vita sono state 1,3 milioni. L’incidenza del cancro è destinata ad aumentare del 24% entro il 2035, rappresentando la principale causa di morte nell’Unione Europea. I quattro pilastri del Piano si basano su prevenzione, diagnosi precoce, gestione integrata delle cure e miglioramento della qualità della vita delle persone con cancro e sopravvissute al cancro. Dalla prevenzione primaria e secondaria e durante tutto il percorso di cura e trattamento, fino alle cure palliative e di fine vita, la fisioterapia ha un ruolo fondamentale, con interventi specifici e individualizzati che contribuiscono a gestire gli effetti collaterali delle cure e a contrastare il decondizionamento funzionale che ne deriva.”Nella prevenzione primaria e secondaria- sottolinea Gigli- le evidenze sull’efficacia della fisioterapia sono ormai consolidate. I programmi di esercizio individualizzati contribuiscono a ridurre il rischio per i sette tipi di cancro più frequenti, ovvero colon-retto, mammella, stomaco, esofago, vescica, endometrio e rene, così come è dimostrata la correlazione con l’incremento della sopravvivenza e la riduzione del rischio di recidive, tra il 20 e il 40%, in particolare nel cancro della mammella, del colon-retto e della prostata”.

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