“L’attuale formulazione delle proposte” della Commissione europea in tema di migranti “non è da ritenersi soddisfacente per l’Italia”. Lo dice la ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, durante l’audizione in Comitato parlamentare di controllo sull’attuazione dell’accordo di Schengen. Parlando del nuovo Patto Ue per l’immigrazione, la titolare del Viminale ha spiegato: “Il negoziato è in corso, si tratta di un progetto ambizioso, che secondo le intenzioni della Commissione europea dovrebbe instaurare un quadro europeo sostenibile e duraturo della gestione delle politiche migratorie e dell’asilo. La Commissione ha elaborato un pacchetto di misure molto ampio, diversificato, che spazia dalla gestione integrata delle frontiere esterne alla lotta al traffico di esseri umani, dalla politica dell’integrazione agli aspetti della governance del sistema”. “Serve uno sforzo straodinario europeo per facilitare le attività di rimpatrio“, aggiunge Lamorgese. “Sui rimpatri europei ci stiamo spendendo molto. Ne abbiamo parlato anche con la commissaria Johansson, proprio perché riteniamo che il principio di far partire a livello europeo degli accordi di rimpatrio possa avere una maggiore forza con tutti i paesi”. “Ci sono accordi che funzionano come quello con la Tunisia ma che ci sono Paesi con cui non c’è modo di fare accordi di rimpatrio che siano concreti”, spiega la ministra che cita l’esempio della Costa d’Avorio “che non ha un’anagrafe” per cui “i riconoscimenti sono difficili da effettuare” e “i consoli non possono procedere”.