Esteri

Migranti (Unhcr): “Campo profughi bielorusso di Bruzgi è vuoto. Governi assicurino protezione”

Il campo per migranti di Bruzgi, in Bielorussia, è vuoto: al suo interno non ci sono più profughi. Lo conferma all’agenzia Dire l’Alto commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr), confermando le informazioni ricevute in questi giorni da attivisti e volontari in contatto con gli ospiti del centro logistico, che dista circa un chilometro dal confine con la Polonia.

Sollecitata sul tema, l’agenzia per i rifugiati ha riferito di “cercare di accedere regolarmente ai richiedenti asilo ospitati al confine di Bruzgi. La struttura logistica di Bruzgi è gestita dalle autorità locali, l’Unhcr dipende quindi dalla loro cooperazione“. L’ultima visita nel campo risale al “16 marzo. In quella data ci è stato riferito che all’interno erano alloggiate circa circa 300 persone”, confermando quindi anche le informazioni circa un progressivo svuotamento della struttura, che fino a dicembre ospitava tra le 3mila e le 5mila persone.

Poi, “i nostri partner ci hanno informati che quando hanno visitato Bruzgi il 21 marzo la struttura era vuota. In base alle informazioni a nostra disposizione molte persone sarebbero andate verso le zone di confine mentre altri avrebbero trovato una sistemazione in aree urbane, in particolare a Grodno”, a pochi chilometri da Grozni. “Tuttavia”, riferisce ancora l’Agenzia Onu, “non siamo in grado di confermare o verificare dove e come queste persone si siano spostate. Sappiamo che un piccolo gruppo di persone che si sono registrate per un ritorno volontario sono state raggiunte dall’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) che ha organizzato un volo per l’Iraq con 105 persone a bordo”.

Il 21 Marzo, continua l’Unhcr, “abbiamo ricevuto solo una chiamata alla hotline di protezione da parte di una donna curda irachena bloccata per le strade di Grodno che ha detto di voler rientrare a casa ed è quindi stata indirizzata all’Oim”. L’agenzia assicura: “Stiamo seguendo la situazione da vicino e manteniamo operativa la nostra hotline di protezione per le persone che potrebbero averne bisogno”.

Quindi, l’appello: “L’Unhcr chiede che le persone bloccate al confine siano trasferite in luoghi più sicuri dove la loro situazione possa essere valutata su base individuale e in base alle loro esigenze, al fine di trovare per loro una soluzione dignitosa. Come abbiamo ribadito in molte occasioni, la strumentalizzazione dei migranti e dei richiedenti asilo non è accettabile cosi come deplorevole è approfittare della disperazione e della vulnerabilità di migranti e rifugiati. Fare loro promesse irrealistiche e fuorvianti mette di fatto a rischio la vita di persone vulnerabili”.

Polonia, Lettonia e Lituania – sostenute dall’Ue – hanno accusato la Bielorussia di aver facilitato l’arrivo di centinaia di persone dal medio oriente e di averle poi spinte alle frontiere esterne dell’Unione europea, per fare pressioni su Bruxelles che aveva imposto sanzioni economiche sul governo del presidente Aleksandr Lukaschenko. Anche i governi e l’Ue sono a loro volta accusati dalle organizzazioni come Human Rights Watch di non aver garantito protezione ai migranti in fuga da paesi come Iraq, Siria, Yemen o Afghanistan, colpiti da guerre e conflitti, respingendo e in alcuni casi usando violenza contro queste persone.

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