La guerra di Putin

Mosca, missili russi s-300 in trasferta dalle isole Curili alla Crimea

Sebastopoli continua a subire le conseguenze del massicci attacchi missilistici ucraini, l’ultimo la notte del 13 settembre, attacchi che probabilmente proseguiranno forse con maggiore intensità ed efficacia.

Dalla fine di agosto le forze armate ucraine hanno di fatto aperto un buco nel sistema di difesa aerea della Crimea soprattutto nelle aree di Evpatoria e Capo Tarkhankut.

Se Kiev riesce a realizzare il suo piano, i suoi missili da crociera a lungo raggio, alta precisione e bassa visibilità come Storm Shadow o SCALP-EG, potrebbero colpire ripetutamente il ponte della Crimea e la Taurine.

IL 15 settembre Kiev ha sferrato un massiccio attacco (copia carbone di quello del 23 agosto) su Sebastopoli danneggiando il sottomarino diesel-elettrico Rostov sul Don e la grande nave da sbarco “Minsk”, rivelando che   il sistema di difesa aerea russo da quelle parti si è rivelato terribilmente sovraccarico.

Per di più 11 droni aerei  di Kiev hanno preso parte all’attacco aereo alla periferia di Evpatoria, anche se sono stati distrutti .

Ma, come il 23 agosto a Olenevka, gli UAV ucraini sono serviti solo come copertura per l’attacco principale.Mentre, a giudicare dalle immagini satellitari pubblicate in Occidente e da Kiev, il ruolo principale è stato nuovamente assegnato ai missili da crociera antinave ucraini R-360 Neptune, modificati per colpire bersagli terrestri mirati.

Questo spiega perché i droni da osservazione Nato, hanno i il Mar Nero volato sul mar Nero per molti giorni consentendo a Kiev preciso ed efficacia dell’attacco.

Resta il fatto che due degli impianti di difesa aerea russa sono andati distrutti,quelli che coprono una sezione molto estesa della costa della Crime tra Tarkhankut e Yevpatoria non appare così affidabile come prima.

Ora punto Mosca deve sopperire con altri sistemi di difesa aerea, quantomeno per sostituire quelli distrutti.

Operazione non semplice perché  le fabbriche russe non stanno ancora producendo i nuovi S-300 e S-400, altamente efficaci, ma che non sono ancora disponibili per le basi dell’esercito.

Allora come “tappare” il buco sopra la costa nordoccidentale della Crimea?

Dal Giappone arriva la notizia che  una settimana dopo il primo attacco ucraino a Tarkhankut, lo Stato Maggiore sta trasferendo sistemi missilistici antiaerei S-300V4, dalle Isole Curili contese, che Tokio chiama  “territori settentrionali”.

Lo S-300V4 per la difesa aerea e antimissile di prima linea delle forze di terra, è entrato in servizio nel 1988, ed è considerato uno dei mezzi più avanzati per contrastare qualsiasi missile a bassa quota e missili balistici tattici operativi. Fonti russe riferiscono che il trasferimento dei missili è già in corso a mezzo ferrovia che attraverserà  il ponte di Crimea.

Ovviamente  la Russia non rinuncerà mai alle isole Curili , ma intanto paga il prezzo di una scelta forzata e si indebolisce in quell’area dell’Estremo Oriente. 

Balthazar

 

aggiornamento la Guerra di Putin ore 14.25

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