Nove presunti scafisti egiziani sono stati arrestati in Grecia, dopo il drammatico naufragio di un barcone di migranti al largo della costa greca che ha provocato la morte di almeno 78 persone. Una fonte portuale ha riferito all’Afp che tra gli arrestati figura il capitano dell’imbarcazione che si è capovolta prima di affondare. Secondo la stessa fonte, il peschereccio aveva lasciato l’Egitto vuoto prima di imbarcare i migranti a Tobruk, città portuale nella Libia orientale, ed era poi salpato per l’Italia. I sospetti arrestati a Kalamata, il porto della penisola del Peloponneso dove sono stati trasferiti i sopravvissuti, sono sospettati di “traffico illegale” di esseri umani, secondo l’agenzia greca Ana. Centoquattro persone sono state tratte in salvo e presto dovrebbero essere trasferite in un centro di accoglienza per migranti a Malakasa, a Nordest di Atene. I superstiti sono tutti uomini, per lo più siriani (47), egiziani (43), oltre a 12 pachistani e due palestinesi, secondo le autorità greche. Più di venti persone rimangono ricoverate a Kalamata.