Cronaca

  Nave turca sequestrata, catturati tutti i sequestratori. Per loro, per ora, solo una denuncia a piede libero

La polizia giudiziaria – Gico del Nucleo di Polizia economico-finanziaria e Roan della Guardia di finanza e Squadra Mobile di Napoli – hanno denunciato a piede libero tre dei 15 immigrati che erano a bordo della nave turca per porto d’armi. I due coltelli e il taglierino trovati sono stati sequestrati. I 13 uomini uomini saranno accompagnati in un centro di accoglienza; le due donne, una incinta, sono invece in ospedale per accertamenti. La parola passa ora alla Procura: rimane in piedi l’ipotesi dirottamento che nei prossimi giorni sarà valutata dal sostituto procuratore Enrica Parascandolo.  La nave Galata Seaway, che era diretta in Francia, resterà per il momento a Napoli, dove è stata scortata dopo l’intervento dei marò del San Marco. Nei confronti dei 15 immigrati – che hanno detto di essere siriani, iracheni e afghani – verranno applicate le procedure ordinarie previste per i migranti, in attesa delle valutazioni che la Procura di Napoli farà nei prossimi giorni.

 

LA RICOSTRUZIONE

 

Migranti clandestini che prendono il comando di una nave cargo turca, armati di coltello, mettendo sotto sequestro il comandante e l’equipaggio. E le forze italiane del Battaglione San Marco (nella foto) che intervengono per fermare l’aggressione in atto. Ma la situazione è ancora in divenire, visto che i clandestini sarebbero ancora asserragliati nelle stive della nave. A rendere noto questo fatto, che sta avvenendo durante il pomeriggio di oggi 9 giugno a sud di Napoli, è stato il ministro della Difesa, Guido Crosetto. Il politico ha dato la notizia durante l’intervista con Bruno Vespa al ‘Forum in Masseria’, spiegando che stava seguendo in tempo reale le notizie che gli giungono dal capo di stato maggiore della difesa. il sequestro sarebbe iniziato nel primo pomeriggio. Per fermare l’aggressione in corso e liberare i 22 membri dell’equipaggio presi in ostaggio sono intervenute le Forze speciali italiane di stanza Brindisi, dove si trova il battaglione San Marco. La nave sequestrata è la Galata Seaway ed era diretta al porto francese di Setè.

“I dirottatori della nave sono stati catturati. Tutto è finito bene”, ha scritto poi su Twitter il ministro della Difesa. Tutto l’equipaggio della Galata Seaways è al sicuro in plancia. L’operazione di bonifica della nave da parte della Brigata San Marco è durata alcune ore per cercare altri clandestini a bordo. Intanto la nave è stata condotta in rada a Napoli e uomini della Squadra Mobile della Questura, insieme alla Guardia di Finanza (Gico e Roan) e alla Capitaneria di Porto sono saliti a bordo. Ad essere stato attaccato è l’equipaggio del mercantile turco Galata Seaways, nave cargo costruita nel 2010, che era partito dal porto di Topcular, in Turchia, il 7 giugno ed era diretto in Francia allo scalo portuale di Sete dove l’arrivo era previsto per domani. All’altezza del golfo di Napoli, dal tracciato della rotta che si ricava da siti specializzati, si vede una netta deviazione dal percorso previsto. I migranti che hanno fatto il sequestro erano clandestini nascosti a bordo del natante. A quanto si è appreso, gli assaltatori avevano delle armi bianche. Alcuni dei clandestini armati con quattro-cinque coltelli avrebbero tentato di entrare nella plancia di comando con l’intenzione di dirottare la nave. Il comandante della nave turca ha dato l’allarme e ha chiesto l’intervento dei soccorsi. La Guardia di Finanza e la Capitaneria hanno garantito la sicurezza in mare, mentre le forze speciali sono intervenute direttamente a bordo. L’intervento tempestivo del Battaglione San Marco ha sventato l’intenzione dei clandestini che sono stati bloccati. “Le forze armate di cui avevamo bisogno fino a due anni fa, sono del tutto diverse da quelle che ci servono ora” dopo che c’è stata l’invasione russa dell’Ucraina, e un ministro “deve tenere presente questo cambiamento” anche per quanto riguarda l’arruolamento “ci servono forze speciali rispetto a prima quando si faceva solo peace keeping”, ha detto il ministro della Difesa Crosetto. “Nei prossimi decenni avremo bisogno di forze armate più simili alle forze speciali” e finora “non abbiamo mai parlato di ‘riserva’, come c’è ad esempio in Svizzera per non parlare di Israele”, ha aggiunto il ministro dicendo che “bisogna pensarci”, con l’ipotesi di una scelta volontaria.

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