Medicina

NUOVE TECNOLOGIE E ATTENZIONE ALLA QUALITÀ DELLA VITA DEL PAZIENTE: LA PROPOSTA DI SIAARTI PER IL DOLORE

ALESSIA VIOLINI: NUOVE POSSIBILITÀ TERAUPETICHE CHE NON UTILIZZANO FARMACI APRONO A CURE CHE FINO A POCO TEMPO A SEMBRAVANO IMPOSSIBILI, ANCHE PER PATOLOGIE COMUNISSIME COME IL MAL DI SCHIENA

 

 

 

Seconda giornata al via per il 77° Congresso nazionale della Società italiana di Anestesia, Analgesia, Rianimazione e Terapia Intensiva-SIAARTI ICARE 2023, che si è aperto ieri a Roma.
Un particolare focus anche quest’anno è dedicato alle nuove tecnologie, che investono ogni campo della disciplina e alle quali SIAARTI dedica da alcuni anni una grandissima attenzione, ad esempio attraverso una sua nuova Sezione specifica, quella di Nuove tecnologie di diagnosi e cura. Non solo in terapia intensiva, dunque: «Anestesia e Medicina perioperatoria» – avverte il presidente di SIAARTI, Antonino Giarratano – «oggi significano sì, sul piano sanitario, abbattimento delle liste d’attesa, ma anche sicurezza nei complessi operatori, ricerca di un’attività in sala operatoria sempre più ecosostenibile e soprattutto tecnologia, con crescente interesse per il supporto dei sistemi di intelligenza artificiale».
Ma è nell’uso delle nuove tecnologie nell’ambito della Terapia del dolore che, quest’anno, si concentra maggiormente l’attenzione del Congresso nazionale di SIAARTI. «Nei centri di terapia del dolore, inseriti nelle Reti Regionali e Provinciali, lavorano specialisti con competenze cliniche sulla diagnosi e sul trattamento del dolore che richiedono un continuo aggiornamento, dato che la disciplina della medicina del dolore è in continua evoluzione anche grazie ad innovazioni tecnologiche sempre più sofisticate e promettenti», spiega Alessia Violini, Responsabile dell’Area culturale SIAARTI Medicina del Dolore e Cure palliative.
«La medicina del dolore utilizza le nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale, la realtà virtuale e la telemedicina per migliorare non solo l’assistenza ai pazienti affetti da dolore cronico di origine oncologica o meno», – continua Violini – ma anche per raggiungere quei livelli di percezione del sintomo sui quali finora avevamo poche possibilità da giocare».
È chiaro che la competenza clinica e il percorso formativo dello specialista in terapia del dolore debbano essere definiti con sempre maggiore attenzione. Quali sono, infatti, le ricadute di questa necessità di aggiornamento sulla formazione degli anestesisti-rianimatori che si occupano prevalentemente di dolore? «Si tratta di un mondo in rapida evoluzione, che richiede competenze elevate e un supporto organizzativo adeguato a soddisfare al meglio i bisogni dei pazienti che soffrono. È necessario definire un percorso formativo per specialisti in terapia del dolore, distinto dalla scuola di specializzazione in Cure Palliative recentemente attivata, che venga istituito e mantenuto sia a livello universitario sia a livello clinico. Dalla diagnosi, alla terapia farmacologica, alle tecniche mininvasive: il percorso formativo è lungo e sfidante», risponde Violini.
Ma le tematiche affrontate nel Congresso ICARE 2023 non si limitano all’innovazione tecnologica, spaziando dagli aggiornamenti scientifici sulla pratica clinica alla qualità e all’accessibilità dei servizi sanitari: tutto è diretto al paziente e al miglioramento del suo outcome e della sua qualità della vita. «Ad esempio, una delle patologie dolorose che più spesso riscontriamo nella nostra vita è certamente il dolore lombare, il classico “mal di schiena”, un dolore di origine muscoloscheletrica che spesso si trascina nel tempo a causa di una diagnosi tardiva o talvolta mancata» – continua Violini. «Il medico anestesista-rianimatore specialista in terapia del dolore può studiare ed individuare l’origine della patologia dolorosa applicando il trattamento più appropriato per garantire un rapido sollievo dal sintomo algico, cioè dal dolore. Si pensi alle possibilità terapeutiche non farmacologiche che le tecniche interventistiche di neuromodulazione e neurostimolazione ci stanno offrendo e che vedono aprirsi delle modalità di cura in casi che fino a poco tempo fa consideravamo “off limits”».
«Questo approccio multidisciplinare del Congresso SIAARTI non solo arricchisce la pratica medica, ma aiuta a plasmare politiche sanitarie più efficaci», aggiunge Clelia Esposito, Responsabile della Macroarea SIAARTI Sud. «Per questo motivo», continua Esposito, «tra le tematiche trattate nel Village vi sarà uno spazio dedicato alle Reti di terapia del dolore che, nate per migliorare la qualità della vita delle persone che soffrono di dolore cronico o acuto, rappresentano un’aggregazione funzionale ed integrata delle attività terapeutiche erogate nei diversi setting assistenziali. Si parlerà di organizzazione, criticità e maggiore integrazione delle tecnologie digitali, come ad esempio la telemedicina, senza dimenticare di analizzare il dolore cronico come fenomeno bio-psico-sociale».
Anche quest’anno, il Congresso SIAARTI ICARE si sta confermando come capace di creare un ponte tra le esigenze dei medici, le priorità delle istituzioni e i diritti dei pazienti, promuovendo una sanità più equa e avanzata.

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