Economia e Lavoro

Nuovo record del prezzo del gas e la bolletta ci costerà 370 euro in più nel primo trimestre 2022

Nell’ultimo anno secondo gli ultimi dati resi noti dall’Istat il costo dell’energia per famiglie e imprese è schizzato del 31 per cento (+41,8 per cento il mercato regolamentato e +24,3 quello libero). E i rialzi non sembrano destinati a fermarsi, per ora: da quanto trapela dall’autorità di regolazione dell’energia comunicherà nuovi forti rincari anche per l’inizio di gennaio, quasi certamente a doppia cifra. Per il 2022 ci attende insomma un salasso non da poco: secondo una simulazione di Facile.it per Sky TG24 nei primi tre mesi del 2022, se i prezzi dovessero aumentare come erano saliti a ottobre e tenendo conto dell’intervento del governo, la famiglia media pagherà 370 euro in più rispetto al primo trimestre di quest’anno.

I soldi messi in legge di bilancio insomma alleggeriranno il conto, ma senza riuscire ad annullare i rincari. Il governo ha stanziato 3,8 miliardi di euro per i primi tre mesi del 2022, più di quanto già speso quest’anno. In legge di bilancio è entrata anche la possibilità di pagare le bollette a rate, al massimo in dieci mesi e senza interessi.

Ma non c’è manovra che tenga: le bollette non scenderanno fino a quando non lo farà il prezzo del gas naturale, vale a dire il metano.

Le ragioni vanno ricercate nella carenza di riserve di alcuni stati europei e nelle tensioni geopolitiche che coinvolgono Europa e Russia. É soprattutto il gasdotto Nord Stream 2 a impensierire il mercato: bloccato dalla Germania e osteggiato dagli Stati Uniti mentre si tratterebbe di un asset strategico per la Russia di Putin. Dal gas infatti produciamo il 40% dell’energia utilizzata in Italia, tra riscaldamento ed elettricità, e quasi la metà lo importiamo proprio da Mosca. La dipendenza dal gas è qui per restare: per eliminare il carbone e ridurre il petrolio dalla dieta energetica dei paesi europei sarà proprio il metano la base della produzione di energia. Ecco perché la Commissione ha incluso anche il gas tra le fonti energetiche che possono ricevere sussidi pubblici, ma solo se compatibili con gli obiettivi climatici. Via libera dunque a investimenti che sostituiscano fonti più inquinanti o che prevedano in futuro l’utilizzo di idrogeno.

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