Covid

  Nuovo vaccino Moderna tarato per le varianti Omicron. Partito lo studio di valutazione dell’Ema

L’Agenzia europea del farmaco ha avviato una revisione continua di una versione di Spikevax, il nuovo vaccino anti-Covid Moderna adattato per fornire protezione sia contro il ceppo originale di Sars-Cov-2 che contro la variante Omicron. Lo ha annunciato la stessa Ema in una nota diramata sul suo sito ufficiale, in cui precisa che la revisione si concentrerà inizialmente sui dati di studi di laboratorio (dati non clinici) e sui dati sulla chimica, la produzione e i controlli, che si riferiscono alla produzione del vaccino. Come precisato nella nota, l’Ema riceverà più dati mentre l’azienda progredirà nello sviluppo del vaccino bivalente, inclusi quelli sulla risposta immunitaria contro il ceppo originale e la variante Omicron del virus. L’agenzia sarà così in grado di valutare i dati non appena disponibili. La revisione continuerà fino a quando non ci saranno dati sufficienti per la domanda formale.
La composizione dei vaccini Covid-19 adattati, ha sottolineato l’Ema, “dipenderà in ultima analisi dalle raccomandazioni delle autorità sanitarie pubbliche e dell’Organizzazione mondiale della sanità, nonché delle considerazioni degli organismi di regolamentazione quali l’Ema e altri membri della Coalizione internazionale delle autorità di regolamentazione dei medicinali (Icmra), che stanno lavorando in stretta collaborazione per determinare i ceppi appropriati per i vaccini Covid adattati”. Spikevax agisce preparando il corpo a difendersi dal Covid-19. Contiene una molecola chiamata Rna messaggero (mRNA) con le istruzioni per produrre  spike, la proteina sulla superficie di Sars-CoV-2 di cui il virus ha bisogno per entrare nelle cellule del corpo. Quando a una persona viene somministrato il vaccino, alcune delle sue cellule leggeranno le istruzioni dell’mRNA e produrranno temporaneamente la proteina spike. Il sistema immunitario della persona riconoscerà quindi questa proteina come estranea e produrrà anticorpi e attiverà i linfociti T (globuli bianchi) per attaccarla. Se, in seguito, la persona entra in contatto il virus, il suo sistema immunitario lo riconoscerà e sarà pronto a difenderne l’organismo. L’mRNA del vaccino non rimane nel corpo ma viene scomposto poco dopo la vaccinazione.

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