Economia e Lavoro

Osservatorio Confcommercio Energia: “Prezzi in calo ma le bollette delle imprese restano pesanti”

 

Per quel che riguarda il caro-energia, tema diventato dominante all’indomani dello scoppio della guerra in Ucraina, il 2023 è iniziato con segnali confortanti per via della parziale diminuzione del prezzo del petrolio e una più significativa diminuzione del prezzo del gas e dell’energia elettrica.
Questi segnali sono, tuttavia, ben lontani da poter considerare superati, o in via di
superamento, i rischi per l’economia italiana. Secondo l’Osservatorio Confcommercio Energia, nel mese di marzo 2023, per le utenze tipiche del terziario di mercato, si registra, in generale, rispetto al mese di febbraio 2023, una “timida” riduzione del prezzo dell’energia elettrica e del gas. Tuttavia, gli importi in bolletta continuano ad essere elevati rispetto ai valori rilevati prima della recente crisi energetica (fino a +36% per le forniture elettriche e +116% per il gas). Proprio alla luce di questi dati, è necessario ridurre gli oneri generali di sistema per il settore elettrico, la cui incidenza sul costo della fornitura è di oltre il 25% (voce che pesa circa 13,1 miliardi di euro all’anno sulla spesa energetica degli italiani). Inoltre, anche se è certamente positiva la proroga, fino a giugno 2023, dei crediti d’imposta “energetici”, la percentuale di detrazione prevista, per il secondo trimestre 2023, è assolutamente insufficiente. Con riferimento al settore dei trasporti, si evidenzia un forte aumento del prezzo finale
avvenuto all’indomani dell’invasione dell’Ucraina. La pressione di questo aumento sui costi
di famiglie e imprese ha portato, nel giro di pochi giorni, l’allora governo Draghi a
intervenire con una riduzione delle accise di 25 centesimi al litro. Nell’estate e autunno
2022, il prezzo finale del gasolio auto si è mosso in linea con le variazioni del prezzo del
petrolio, registrando un leggero trend di diminuzione. Tra dicembre 2022 e gennaio 2023,
questo trend si è bruscamente interrotto a causa della decisione dell’attuale governo di
riportare le accise ai livelli esistenti prima della riduzione introdotta dal governo Draghi. Il sistema Confcommercio sta affiancando a vario titolo le imprese associate nella loro “lotta” quotidiana al caro bollette con l’ausilio di numeri e indagini che fotografano la situazione e danno una reale dimensione dell’aumento dei costi che stanno diventando insostenibili. L’Osservatorio Energia, un’analisi trimestrale realizzata in collaborazione con Nomisma Energia, consente alle imprese di avere uno sguardo completo sull’evoluzione e l’andamento dei prezzi energetici, mentre la Congiuntura Confcommercio analizza mensilmente l’andamento economico del Paese da un punto di vista macroeconomico. La Confederazione ha anche lanciato la campagna social “#SOSbollette – Non spegneteci!” per rafforzare la richiesta di misure e interventi d’urgenza.

Caro energia: “viaggio” tra i prezzi di luce e gas in Europa

 

Dopo i picchi di agosto, dovuti al panico propagatosi sui mercati internazionali, il trend al rialzo dei prezzi di energia elettrica e gas si è invertito. Infatti, il prezzo del gas TTF, quello che ha guidato i rialzi, fa segnare a ottobre una pesante flessione portandosi a circa 100 €/MWh, dopo aver superato anche i 300 €/MWh a fine agosto. Ancora più intenso il ridimensionamento dei prezzi dell’elettricità, che dipendono direttamente da quelli del gas, scesi sotto i 150 €/MWh, dopo i picchi di oltre 700 €/MWh di fine agosto.  Secondo un’analisi comparativa realizzata da Confcommercio, in collaborazione con Nomisma Energia, confrontando la spesa teorica annuale delle bollette elettriche del mercato libero delle imprese del commercio, del turismo e della ristorazione italiane con quelle pagate dalle medesime tipologie di imprese in Francia e Spagna, emerge che l’Italia, che aveva già il triste primato di avere i prezzi di elettricità e gas più alti d’Europa, con l’ultima crisi vede non solo ribadita questa debolezza, ma addirittura peggiorata. Tutte le categorie economiche prese a riferimento, infatti, pagano in Italia, a parità di consumi e di potenza impegnata, una bolletta elettrica notevolmente più elevata: alberghi, bar, ristoranti e negozi alimentari hanno una spesa elettrica mediamente superiore del 27% rispetto alle imprese spagnole e addirittura di quasi il 70% rispetto a quelle francesi. Meno severo il divario relativo ai negozi non alimentari che pagano, rispettivamente, l’11% e il 16% in più. Il dato è tanto più significativo se si considerano le risorse complessivamente stanziate dai singoli Paesi nel 2022 per far fronte ai rincari energetici con l’Italia al primo posto con quasi 60 miliardi, quasi il doppio di quanto stanziato dalla Spagna. L’Italia, in sostanza, ha speso più sia della Francia che della Spagna pur continuando a registrare costi delle bollette elettriche decisamente più elevati rispetto ai due Paesi benchmark. La Confederazione ha individuato alcuni principi generali per contenere i consumi e favorire il risparmio energetico dei punti vendita. Secondo però i dati di Enea, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, sono gli elettrodomestici che fanno pesare di più i costi delle bollette. Ci viene però in aiuto il Vademecum di Aires, l’Associazione italiana retailer elettrodomestici specializzati, in collaborazione con APPLiA Italia, con alcuni preziosi consigli per risparmiare sui consumi domestici.

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