Politica

Pd – M5S: iniziano a palesarsi le prime divergenze

 

di Viola Scipioni

Il testo presentato dal governo in Parlamento per la missione Aspides, secondo i Cinquestelle, mostrava delle ambiguità: definire il compito come “eminentemente difensivo” non è uguale a definirlo come “esclusivamente tale”. Il ministro degli esteri e vicepremier Antonio Tajani ha rimosso ogni perplessità, dichiarando a Montecitorio che la missione è “soltanto difensiva”, mettendo d’accordo tutto il M5S e qualche volto scettico del Pd: a votare contro, infatti, sono stati soltanto i sei deputati di Alleanza Verdi-Sinistra che hanno definito l’operazione come una “escalation” a tutti gli effetti in Medio Oriente. Sembrerebbe che Pd e M5S siano sulla stessa linea anche su questo ma se al governo non ci sono dubbi sulla posizione che l’Italia sta prendendo e prenderà sul piano estero, tra le opposizioni la situazione è completamente diversa e mette in enorme dubbio la probabilità che tra i due più grandi partiti possa nascere il cosiddetto discusso “campo largo”. Quando si parla di Ucraina, sia i Cinquestelle che il partito del Nazareno vogliono la pace ma il modo e le tempistiche per arrivarci segnano delle profonde differenze difficilmente conciliabili: il partito fondato da Grillo e Casaleggio vorrebbe la resa totale di Kiev, il Pd no; i Cinquestelle vorrebbero lo stop all’invio di armi, buona parte del Pd non è su questa linea; il M5S è un partito sovranista, il Pd è europeista; Conte è convinto che la Nato in questo caso sia una minaccia, Schlein no, soprattutto considerando, tra le altre cose, il grande passato storico della sinistra in Italia, che ha visto già dai tempi di Berlinguer un distacco netto in generale dalla Russia e un attaccamento viscerale alla Nato, questione che i Cinquestelle non conoscono sul proprio trascorso. Per non parlare poi delle imminenti elezioni negli Stati Uniti: entrambi i partiti fanno il tifo per Biden ma il passato di Conte come Presidente del consiglio ispirato dal Donald Trump di quei tempi crea anche in questo caso una frattura. Forse sul piano regionale è più semplice allearsi ma sul piano nazionale e soprattutto estero è difficile che due movimenti così diversi possano trovare dei compromessi.

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