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Per l’uccisione del leader di Hamas, sciopero generale in Cisgiordania. L’Egitto congela il suo ruolo di mediatore. Le reazioni di Hezbollah e Iran

 

Negozi, scuole e istituzioni chiuse in Cisgiordania dove i palestinesi hanno convocato uno sciopero generale per “piangere la morte di Saleh al-Arouri”, il numero due di Hamas ucciso ieri dai un raid israeliano a sud di Beirut. Come riporta Al-Jazeera, i palestinesi “non hanno dubbi su chi abbia ucciso al-Arouri e che si sia trattato di un assassinio”. Israele non ha rivendicato l’azione ufficialmente. Poi le prime reazioni, tra questa quella molto seria dell’Egitto cha ha ufficialmente informato Israele di aver congelato il suo ruolo di mediatore tra lo Stato ebraico e le fazioni palestinesi nei negoziati sugli ostaggi, dopo l’uccisione del numero 2 di Hamas. Il movimento sciita libanese filoiraniano Hezbollah ha affermato che “l’assassinio” a Beirut del numero due di Hamas Saleh al-Arouri “non resterà impunito” e ha definito quanto accaduto “un’aggressione contro il Libano, il suo popolo, la sua sicurezza, sovranità e resistenza”. “Noi Hezbollah affermiamo che questo crimine non rimarrà senza risposta né impunito”, ha scritto il gruppo in una nota. “Consideriamo il crimine di assassinare lo sceicco Saleh al-Arouri… nel cuore del sobborgo meridionale di Beirut come un grave attacco al Libano… e uno sviluppo pericoloso nel corso della guerra”, si legge ancora nella dichiarazione. E’ stata una “operazione terroristica” e la “dimostrazione” che Israele “non ha raggiunto i suoi obiettivi” nella Striscia di Gaza, dichiarati dopo l’attacco del 7 ottobre in Israele, “nonostante il sostegno” degli Usa. Scrive così su X il ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amir-Abdollahian, dopo l’uccisione nella capitale libanese Beirut del numero due di Hamas, Saleh al-Arouri. “Un’operazione terroristica così vile dimostra che” Israele – incalza nel post – “non ha raggiunto alcuno dei suoi obiettivi dopo settimane di crimini di guerra, genocidio e distruzione a Gaza e in Cisgiordania, nonostante il sostegno diretto della Casa Bianca”. E aggiunge: “L’attività malvagia della macchina terroristica di questo regime in altri Paesi costituisce una minaccia reale a pace e sicurezza e un allarme serio per la sicurezza di tutti i Paesi della regione”. Il ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amirabdollahian, ha espresso cordoglio per l’uccisione di Saleh al-Arouri, uno dei più importanti leader di Hamas. Il capo della diplomazia di Teheran ha inviato al capo dell’ufficio politico di Hamas, Ismail Haniyeh, un messaggio di condoglianze per la morte di al-Arouri, in seguito ad un attacco da parte di Israele. “Un’operazione terroristica così codarda prova come il regime sionista non abbia raggiunto alcuno dei suoi obiettivi dopo settimane di guerra, crimini, genocidio e distruzione a Gaza e nella Cisgiordania, nonostante il diretto sostegno della Casa Bianca”, ha scritto Amirabdollahian su X. “L’attività maligna della macchina terroristica di questo regime in altri Paesi e una vera minaccia alla pace e alla sicurezza, un serio allarme per la sicurezza di tutti i Paesi della regione”, ha aggiunto il ministro della Repubblica islamica. Vista la gravità della situazione è stato convocato il Consiglio di sicurezza dell’Onu. Al centro della seduta il “mantenimento della pace e della sicurezza internazionale”. Tra i temi che affronterà il consiglio l’emergenza nel Mar Rosso, dove gli attacchi degli Houthi stanno mettendo a rischio la navigazione. “La situazione è brutta”, aveva detto, anticipando la notizia della riunione l’ambasciatore francese nel pomeriggio.

aggiornamento crisi mediorientale ore 14.11

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