Politica

Proteste contro l’Ue, trattori nelle strade e nelle piazze dalla Lombardia alla Sicilia

 

Piazze e strade invase dai trattori da nord a sud del Paese. Civile protesta e per la maggior parte dei casi senza alcun contraccolpo per la popolazione che anzi, in tanti casi ha solidarizzato con i manifestanti. La protesta degli agricoltori è arrivata fino al Pirellone di Milano. Dieci trattori sono entrati nel capoluogo della Lombardia, e hanno raggiunto la sede del Consiglio Regionale lombardo. Sui trattori sono stati esposti, oltre al Tricolore, cartelli come “Noi 4% incolto, voi 100% incolti” o “L’Italia chiama, la Lombardia risponde”. Lunedì scorso, centinaia di agricoltori, provenienti da tutta la Lombardia, si erano riuniti a Melegnano e avevano annunciato un presidio di 5 notti e 5 giorni per chiedere che le loro aziende e il Made in Italy abbiano un futuro. Proteste e trattori nelle strade e nelle piazze anche in Calabria. “La Calabria è stata il centro della protesta, motore trainante per tutta l’Italia”. Così il leader della protesta degli agricoltori, Danilo Calvani, intervenendo oggi al presidio in località Passovecchio, a Crotone. “Non manca molto per decidere di andare a Roma”, ha promesso il leader dei Forconi agli agricoltori, ricordando che “la nostra è una protesta certamente diversa rispetto a quella di Bruxelles, sempre pacifica, perché fatta da ‘brava gente'”. In questa protesta, ha evidenziato, la Calabria ha un ruolo importante: “Ogni volta che c’è stata da prendere una decisione importante che riguarda l’Italia, l’abbiamo presa in Calabria, prima a Lamezia Terme, ed era l’11 gennaio, proprio per rispondere alle politiche europee. Noi siamo persone per bene, non siamo violenti e le forze dell’ordine ci sono sempre state al fianco, qui e in tutta Italia. Noi a differenza dei colleghi del resto d’Europa però abbiamo dei sindacati che ostacolano la nostra agricoltura con una classe dirigente che ci ha portati al disastro”.
In merito alla partecipazione di Coldiretti alla protesta di Bruxelles, ha detto: “Il movimento degli agricoltori è stato sempre chiaro nel non volere presidi e bandiere, e che ogni decisione doveva essere presa in maniera neutrale e comunitaria. Coldiretti fino a qualche giorno fa diceva che il nostro settore stava bene e poi sono andati a Bruxelles addirittura per protestare contro l’Europa. Ma come è possibile?”.

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