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Questione di feeling…

Dica il C.T.U. il valore del… Si, tutto bene, ma quale valore vuole sapere il magistrato? Questo è il problema.

(Red) Dica il C.T.U. il valore del… Si, tutto bene, ma quale valore vuole sapere il magistrato? Questo è il problema!
Noi abbiamo codificato almeno dieci tipi di valore: 1) valore commerciale (o di vetrina), 2) valore di scambio tra professionisti, 3) valore di scambio tra grossisti, 4) valore assicurativo, 5) valore di scambio tra privati, 6) valore di divisione ereditaria, 7) valore di vendita a negoziante o di realizzo, 8) valore doganale, 9) valore di pignoramento, 10) valore di successione.
Quale valore vuole sapere? Quali valori vogliono io utilizzi nella consulenza tecnica? La differenza non è da poco, la differenza può andare da uno a quattro, nel civile possono esservi centinaia di migliaia di euro di differenza e nel penale può significare detenzione o libertà.
Eppure con molti magistrati non vi è modo di intendersi, non vi è il minimo colloquio. Nei nostri seminari informiamo gli intervenuti che il loro primo compito è avvisare il magistrato che i quesiti sono errati o che andrebbero parzialmente riesaminati o che andrebbe solo effettuata una precisazione ma, tutto questo, è possibile solo se il magistrato lo permette.
Se dopo il quesito generico chiedo al magistrato: “Quale valore desidera che io esprima?” ed il magistrato alzandosi per uscire dall’aula guardandomi come a chiedersi se io sia in possesso delle mie piene facoltà mentali, mi risponde: “Il valore…, desidero sapere solo il valore!”, l’unica soluzione sarebbe rinunciare all’incarico.
Questi comportamenti sono ciò che umilia la categoria dei consulenti tecnici che, se è vero comprende al proprio interno una gran moltitudine di periti non preparati, una gran moltitudine di tecnici senza etica e morale il cui unico interesse è la parcella ma, ha anche al proprio interno un discreto numero di professionisti per i quali l’entusiasmo, il desiderio di essere utili per la nostra società, la passione per la propria professione li porterebbe a lavorare anche gratis.
Questi ultimi non si meritano questi comportamenti, non si meritano alcuni Pubblici Ministeri che quando sono trasferiti dalle loro sedi non firmano tutte le liquidazioni delle perizie chieste ed ottenute, né comportamenti come i loro sostituti che alla Ponzio Pilato, quando sono investiti del problema, a quel punto di loro competenza, rispondono “non so nulla, non firmo nulla!”.
Uno schiaffo alla categoria, alla professionalità, alla competenza ed ai cittadini.
È urgente una migliore collaborazione. È urgente iniziare ad incontrarsi, a scambiarsi esperienze e problemi per definire meglio il proprio lavoro e scambiarsi informazioni che, ad esempio, potranno portare i magistrati a porre in maniera più precisa le domande e permettere a noi di dare la risposta cercata e non quella che noi dobbiamo immaginare.
Sono passati ormai molti anni quando un magistrato atipico come il Dott. Rossetti ci invitò ad incontri costanti che rimangono tra i miei ricordi più cari per quanto attiene la professione di perito giudiziario. Si certamente uno dei ricordi più importanti perché il Dott. Rossetti è una di quelle specie di magistrati ormai estinti, come i panda. Si estinti perché oltre la bravura e competenza condivideva con noi la passione per la professione.
Mi auguro in futuro di conoscere Magistrati, Avvocati e colleghi Periti che recuperino la passione per le rispettive professioni.

Alessio Russo

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