Roma Capitale

Raggi dice addio alla sua maggioranza sul Colle Capitolino. E’ una Sindaca disarcionata

(Red) Poche parole che, di fatto, segnano la fine politica della Sindaca Raggi e della sua maggioranza. A segnare il crepuscolo della Sindaco altri 4 consiglieri del suo Movimento, che alle ultime elezioni aveva di fatto blindato l’assemblea capitolina con una maggioranza bulgara. E’ stata la Consigliera, Donatella Iorio a fermare, di fatto, l’attività della maggioranza, ecco le sue parole: “Ho appena protocollato la mia richiesta di uscita dal M5s. Mi sono anche disiscritta dal Movimento. Dichiaro anche che nasce un nuovo gruppo in Assemblea che si chiama ‘Il piano di Roma”. Insieme a lei, nel nuovo gruppo entreranno anche Angelo Sturni, Enrico Stefàno e Marco Terranova. “Anche io lascio il M5s. Mi sono disiscritto dal Movimento e ho protocollato la richiesta di istituzione del nuovo gruppo”, ha annunciato Marco Terranova, che ha poi spiegato le motivazioni che lo hanno spinto ad aderire al gruppo ‘Il piano di Roma’. “Credo che questa città abbia bisogno di un fronte unito di tutte le forze politiche che vogliono il bene della città. Lo dicono tutti i partiti ma per intenti e collocazione politica ci identifichiamo in una parte, quella delle forze progressiste. Su questo il Movimento ha perso un’occasione qui a Roma. Il mio riferimento è quello del Governo Conte. Quella è la soluzione per mettere insieme le forze per trovare le soluzioni anche per la città”. Ma a parlare sono anche gli altri Consiglieri come Enrico Stefàno, “per me questa è una giornata speciale: esattamente 8 anni fa sedevo per la prima volta in questa straordinaria aula“, ha preso la parola per attaccare l’amministrazione guidata da Virginia Raggi. “Aderisco al ‘Piano di Roma’ e lascio il M5s, senza alcun rammarico. Sono sempre stato una voce critica ma leale, invece il Movimento ha preso una deriva nell’ultimo periodo: non mi piace la retorica del ‘va tutto bene’ e ‘se non va bene è sempre colpa di qualcun altro’: la Regione, il buco nei bilanci, la Mafia, il dipartimento, gli uffici, il gruppo comunicazione che ha sbagliato il post… Io penso che chi ricopre alcuni ruoli debba ogni tanto prendersi delle responsabilità e alimentare un sano dibattito interno e anche esterno verso la città. Ma tutto questo non è avvenuto”. Stefàno ha poi ricordato che “alcuni temi cruciali sono stati trattati in maniera amministrativa: penso al Recovery Fund o a come Raggi si sia ripresentata. È stata data priorità ai like invece che al merito e alle competenze e non si sono valorizzati i ruoli dove si fa politica, come le commissioni. L’aula, infine, è stata trattata come un luogo di passacarte”. E il consigliere comunale ci ha anche tenuto a precisare che alla base della sua scelta non ci sono fini utilitaristici: “Personalmente ricordo che non sarò della prossima tornata elettorale. Non ho quindi altre finalità”. Infine Sturni: “Comunico la mia uscita dal M5s e quindi anche dal gruppo consiliare. La nostra attività come consiglieri capitolini si è sempre distinta per correttezza e rispetto, anche con gli altri colleghi. Credo che l’Assemblea abbia lavorato bene sui provvedimenti di iniziativa consiliare ma spesso ci siamo ritrovati all’ultimo momento a ratificare altri provvedimenti”.

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