Roma Capitale

Regionali e candidature, Desideri riflette e rilancia sulla sua esclusione dalla Civica di Rocca

Fabio Desideri, il candidato escluso all’ultimo momento dalla Lista Civica per Francesco Rocca Presidente, già Sindaco del Comune di Marino ed ex Consigliere della Regione Lazio, nella legislatura 2005-2010, nella quale presidente fu Piero Marrazzo, che in quelle elezioni sconfisse il presidente uscente Francesco Storace, ci rilascia questa interessante intervista, la quale origina moltissimi spunti di riflessione e lancia chiari messaggi su quelle che potrebbero essere state le ragioni della sua estromissione, all’ultimo momento, dalla lista del candidato Presidente, alla Regione Lazio, Francesco Rocca.

Allora Desideri, lei tenta di ritornare – dopo tredici anni di assenza – a  far politica nella Regione Lazio ed il centro-destra nuovamente la estromette…strano non crede?

I fatti sono questi sembra che nel centro destra contro il sottoscritto ci sia un “fattore M..” che mi  perseguita a distanza di decenni.

“Fattore M…” cosa intende può spiegarsi meglio?

Intendo dire che a distanza di tredici anni i protagonisti in negativo che hanno impedito che potessi dedicarmi a fare politica, per il territorio e per i cittadini della nostra regione, si chiamano Milioni  nel 2010, nonché Molina nel 2023. Milioni fù colui che nel 2010 andò a mangiare il panino, invece di presentare le liste ( questo dice la narrazione ufficiale ), invece Molina è il delegato della Lista Civica per Rocca,  che prima mi fa sottoscrivere la candidatura e subito dopo, “annusata l’aria” che sulla mia persona convergevano ampi consensi, mi estromette dalla lista con il placet politico di certe antiche “manine” della destra Regionale, nonché Provinciale,  le quali quando hanno avuto responsabilità di governo della cosa pubblica non hanno certo lasciato nella popolazione un ottimo ricordo della loro azione amministrativa e di governo delle istituzioni.

Voci di corridoio sostengono che la sua quasi certa elezione, nella lista Rocca, avrebbe creato non pochi problemi al candidato presidente del centro-destra?

Nelle settimane precedenti ai fatti accaduti avevo espresso le mie idee sulla “messa a terra” del P.N.R.R., sulla chiusura del Ciclo dei Rifiuti, sulle cose da fare in vista del Giubileo del 2025, sulla riqualificazione del waterfront da Civitavecchia a Latina, sulla realizzazione del nuovo stadio dell’A.S. Roma, sulla manutenzione, salvaguardia ed ampliamento della rete viaria della nostra regione, sulla sanità soprattutto, sulla medicina di territorio…insomma tutti temi molto importanti cui ritenevo che bisognasse essere tempestivi da un lato, ed attenti ai bisogni dei cittadini dall’altro.

Si dice che la sua visione su come “mettere a terra” il P.N.R.R. nella nostra Regione contrastasse con le idee del ministro Salvini e potesse creare dei problemi al premier Giorgia Meloni…?

Io credo che questi autorevolissimi personaggi del Governo Italiano non pensino minimamente al sottoscritto, forse non sanno neanche chi io sia; certo è che il problema della messa a terra delle opere previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, nella nostra regione, in particolare di quelle attinenti all’evento giubilare, che hanno un valore di circa otto miliardi di euro, necessitino di una strategia di esecuzione che non può non passare per l’applicazione – nel Lazio – delle norme previste nel decreto per la ricostruzione del Ponte di Genova. Le modifiche introdotte dal Ministro Salvini, nonché dal Governo Meloni, nel codice degli appalti, con la reintroduzione della figura del“Genaral Contractor”, vanno in una direzione diversa dal coinvolgimento attivo delle reti di impresa del territorio, nel processo di messa a terra delle opere previste.

Qualcuno sostiene che anche Rocca, Rampelli e Storace, sui temi della sanità avessero delle differenti opinioni con lei…?

Della posizione di Storace non so dirle nulla, anche se ho visto che nella Lista di Rocca ci sono molti suoi amici che ricordo dai tempi della Lista che portava il nome dell’ex presidente della Regione, quella con il cuore, nella quale sono stato candidato ed eletto, di cui ho svolto anche la funzione di presidente del Gruppo consiliare in Regione, nella legislatura 2005-2010, fino a quando le forti differenze  sui temi della politica regionale con l’ex presidente non mi portarono a lasciare il gruppo stesso. Di Storace ricordo soltanto che nella campagna elettorale del 2005 promise ai cittadini del Lazio che se non fosse stato rieletto sarebbe rimasto in regione all’opposizione di Marrazzo. Successe invece che l’allora presidente Fini,  dopo la sconfitta di Storace alle elezioni regionali, sostenne la sua nomina a Ministro della Sanità, favorendo l’arrivo nella sede del ministero sul Lungotevere dell’ex presidente, il quale – se non ricordo male – non fece neanche un giorno sui banchi dell’opposizione a Marrazzo, lasciando al sottoscritto la funzione di presidente della lista che portava il suo nome in Consiglio Regionale.

Le idee di Rocca sulla sanità mi riservo di capirle meglio, già in questa campagna elettorale, quando le illustrerà – se le illustrerà – a tutti noi cittadini. Certo io ho un’idea di sanità e di territorio molto diversa da quella che ho sentito da alcuni candidati della lista stessa. Per altro ricordo sommessamente i limiti economici del Fondo Sanitario Regionale.

Rampelli non so cosa c’entri in tutta questa vicenda. Tutti cittadini del Lazio pensavano che fosse lui il naturale candidato alla presidenza della Regione, la Meloni ha fatto capire che riteneva che il noto parlamentare romano fosse più utile alla Camera dei Deputati, nella sua funzione di vice presidente della stessa. Non sta a me disquisire sulle ragione di questa differenza di vedute tra Rampelli e Meloni. Certo sarebbe strano se le opinioni di un politico più utile alla Camera dei Deputati che in Regione, come sostenuto dal capo del partito dello stesso in varie occasioni, avessero potuto incidere sulle ragioni che hanno indotto il delegato della lista per Rocca  presidente,  sig. Molina,  ad escludere la mia candidatura dalla lista dopo che l’avevo firmata ed accettata. Non voglio credere che sia andata così.  Sarebbe qualcosa di molto, ma molto grave, non voglio pensarlo, ma vedremo nei prossimi giorni. 

Scusi Desideri, cosa sottintende con queste sue ultime parole, può farci capire di più? Casa presuppone accada nei prossimi giorni per quanto la riguarda…?

Personalmente ho molte perplessità su quanto sia avvenuto nella formazione della Lista per Rocca Presidente, anche se il comportamento di Milione nel 2010, unito a quello di Molina nel 2023, mi hanno fatto diventare “il candidato più escluso d’Italia ma forse anche del mondo intero”, cosa questa che certo non posso né accettare né tollerare e sulla quale auspicherei che chi di competenza facesse i necessari approfondimenti. Posso però anticiparle che insieme ai miei avvocati stiamo attentamente vagliando tutti gli aspetti delle procedure, nonché delle scelte fatte dalla Lista Rocca e dai suoi rappresentanti. Molte cose che piano, piano, stiamo appurando, accedendo agli atti, ci sembrano necessarie di approfondimento, sia per quanto attiene alla procedura elettorale, sia per quanto concerne i correlati aspetti penali, eventualmente da valutarsi nelle sedi competenti, cui sceglieremo – nelle prossime ore – di adire, per tutelare la mia persona e i tanti cittadini che avevano dimostrato condivisione e sostegno verso il sottoscritto. 

Concludendo cosa dobbiamo attenderci nei prossimi giorni…?

Penso lo annunceremo in una conferenza stampa che ci accingiamo a convocare.

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