Roma Capitale

Regione Lazio. Desideri: le periferie del nostro territorio, in particolare quelle del Comune di Roma, sono contesti nei quali è urgente che si concentrino interventi di rigenerazione urbana.

Partendo dalla considerazione che al di fuori del Raccordo Anulare vivono oltre 700 mila cittadini di Roma, cioè circa un quarto dei suoi residenti, i quali sono per lo più giovani con famiglie numerose, multietniche, eterogenee ed a basso reddito; non si può sottacere che tali cittadini – in massima parte – dimorano in insediamenti abitativi frequentemente sprovvisti dei servizi principali, con scarsi asili nido, con una mobilità che definire “complicata” è poca cosa, con scuole per lo più lontane dalle proprie abitazioni e con mezzi di trasporto obsoleti, insufficienti e spesso mal distribuiti. In tali contesti urbani, questi cittadini convivono – quotidianamente – con forti presenze criminali, con un disagio familiare strutturato, con una sempre maggiore tendenza all’abbandono scolastico, nonché con un rischio consolidato di devianze minorili, tendenti alla commissione di reati. I dati dell’U.S.S.M.(Ufficio Servizi Sociali Minori) del Dipartimento di Giustizia Minorile, sono chiari: nell’anno in corso, sono già 1772 i minori in area penale nel Lazio, in prevalenza maschi, le ragazze sono il 12%, dei quali circa il 74% hanno origine italiana ed il restante 26% sono stranieri. Con tali premesse non possiamo continuare a fare finta che le periferie del nostro territorio non abbiano bisogno di forti, consistenti e strutturati interventi di rigenerazione urbana; è quanto ha dichiarato Fabio Desideri, presidente della Federazione Confimprese World ed ex consigliere regionale del Lazio. Le periferie evidenziano, ormai, tratti di disagio comuni: solitudine di chi vi dimora, disuguaglianza sociale, assenza di momenti sociali di aggregazione e scambio culturale, debolezza dei corpi intermedi, emergenza educativa, devianza giovanile,  scarse opportunità sociali, carenza occupazionale e lavorativa. In queste aree così degradate – ha aggiunto Desideri – si infiltra sempre di più la criminalità organizzata, in alcune di esse sono stati identificati, dalle competenti autorità, fino a quattordici diversi clan criminali, i quali si sono inseriti nel tessuto sociale, incidendo fortemente sulla qualità della vita dei residenti. In alcuni agglomerati di dette periferie, dove è stata realizzata una edilizia residenziale pubblica sovvenzionata, convenzionata e agevolata  inadeguata, caratterizzata – esclusivamente – da spazi di natura abitativa, priva di superfici di aggregazione  previsti dalla normativa vigente sugli standard urbanistici, il degrado e la criminalità organizzata hanno attecchito in maniera più forte e strutturata. Situazione questa che deve portare a ripensare – con massima urgenza – i modelli di edilizia residenziale pubblica oggi realizzati anche tramite risorse regionali. A tale proposito – ha proseguito Desideri – non può essere un caso che l’area di Tor Bella Monaca, secondo l’Agenzia delle Entrate, abbia il peggior indicatore di reddito della Città, il più basso livello di occupazione e la più alta concentrazione di “case popolari”, circa l’82% del tessuto urbano. Purtroppo questa situazione di degrado non è tanto dissimile anche in altre zone della Capitale: da S.Basilio a Torre Angela,  da CastelVerde al Villaggio Prenestino, oppure a Lunghezzina,  soltanto per fare degli esempi; anche nei comuni della provincia di Roma, in particolare quelli  che confinano con il territorio della Capitale, la situazione delle periferie degli stessi subisce allarmanti e crescenti fenomeni di degrado. Anche nelle altre quattro province della Regione Lazio – ha sottolineato Desideri – il tema dell’aumento del degrado urbano, del disagio familiare, dei punti di spaccio, del rischio di infiltrazioni criminali e della debolezza dei corpi intermedi è sempre più presente come – purtroppo –  le cronache giornalistiche ci ricordano ogni giorno. Nella prossima legislatura regionale, questi temi devono diventare i principali ambiti di impegno del nuovo Presidente, chiunque esso sia, della Giunta e del nuovo Consiglio Regionale del Lazio, privilegiando progetti ed iniziative che sappiano rafforzare le reti sociali, la crescita culturale, l’identità del territorio, il contrasto alla criminalità anche tramite il riuso dei beni confiscati alle mafie, la realizzazione di nuovi spazi sociali che partano dall’analisi dei bisogni prioritari dei territori, individuando  inoltre –  nelle periferie – aree degradate da riconvertire, nelle quali realizzare comparti tecnologicamente avanzati, capaci di attrarre “cross investimenti” , in cui si possano insediare scuole di formazione all’uso delle tecnologie esponenziali, finalizzandole all’individuazione dei nuovi requisiti di uso e sviluppo del digitale. Tali nuove strutture tecnologiche potranno favorire – concretamente – una reale integrazione europea delle periferie del territorio regionale, anche avendo la capacità di attrarre finanziamenti internazionali a specifica destinazione; ha concluso Desideri.

 

 

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