La guerra di Putin

Russia, la “Linea Aksenov” in Crimea sarà una nuova “Linea Maginot” ?

 

di Giuliano Longo

Una parte degli abitanti della Crimea  il 23 febbraio, dalle loro radio hanno udito l’inno dell’Ucraina e, subito dopo, un appello da parte del capo della Direzione principale dell’intelligence del Ministero della Difesa ucraino, maggiore generale Kirill Budanov .Crimea e Donbass “stiamo per tornare” , dopodiché i traditori delle autorità di Kiev saranno trovati e distrutti fino all’ultimo, questo il contenuto del messaggio con un invito ai “patrioti dell’Ucraina” di intensificare le azioni terroristiche e i sabotaggi. Un esponente del governo regionale della Crimea ha spiegato che  questa azione di Budanov è stata possibile a seguito dell’hacking delle stazioni radio della, Sputnik e Vera, da parte di hacker sconosciuti. Di conseguenza, le parole di Budanov sono state ascoltate dai ricevitori di Alushta, Belogorsk, Dzhankoy e Sudak, ma non a Simferopol e Sebastopoli. La stessa sera alle 19:55, la Direzione principale del Ministero delle situazioni di emergenza per la Crimea ha ricevuto la notizia che era stato commesso un grave sabotaggio sul binario ferroviario vicino al villaggio di Pochtovoe, a circa 12 chilometri da Simferopol. Con l’aiuto di una saldatrice, gran parte di una delle rotaie è stata ritagliata con cura e il traffico sulla tratta Simferopol-Sebastopoli è stato interrotto per diverse ore. E ancora, in occasione della Giornata dei difensori della patria che il capo della Crimea, Sergei Aksyonov , ha annunciato che stava iniziando  la costruzione di una potente linea di strutture difensive all’interno dei confini della penisola,la cui costruzione è stata sostenuta da Vladimir Putin . Il termine ultimo per completare la costruzione delle fortificazioni, secondo Aksyonov, è il 15 aprile 2023. Probabilmente la Russia sta attrezzando un possibile teatro di operazioni militari a una maggiore profondità operativa. La prima è una zona di difesa tattica, a scaglioni per diverse decine di chilometri e passa in prossimità del profilo odierno della linea di contatto nella regione di Zaporozhye.  La principale zona difensiva potrebbe correre nella regione di Melitopol, che sia a Kiev che a Mosca è considerato il punto chiave di un possibile attacco ucraino alla penisola. A quest’opera starebbero lavorando  lavorando non solo i genieri russi, ma anche un gran numero di specialisti civili con molte attrezzature per movimento terra inviate da molte regioni della Russia. Una svolta militare degli ucraini su quelle coste (con un robusto sostegno militare dell’Occidente, mai escluso da Biden per la ri-occupazione della Crimea) significherebbe  il loro accesso al Mar d’Azov che da quasi un anno vengono considerate acque russe . La”sconfitta strategica” in quell’area di fatto “annullerebbe” la credibilità di Putin costringendo di fatto laMarina a ritirarsi effettivamente non solo dal Mediterraneo, ma anche dal Mar Nero. Nel novembre 2022, l’ex comandante delle forze di terra statunitensi in Europa, il tenente generale Ben Hodges , ha valutato le prospettive di una possibile battaglia per la Crimea come segue: “Tutte le strade portano in Crimea. E man mano che si avvicinano sempre di più, potranno usare HIMARS e altri attacchi di precisione a lungo raggio contro obiettivi russi in Crimea. E non appena inizieranno a usare armi a guida di precisione contro le basi aeree russe e le installazioni logistiche e navali in Crimea, allora penso che la Crimea diventerà inadatta alla difesa. Ed è per questo che, credo, l’Ucraina libererà la Crimea prima dell’estate”. Lo specialista americano di OSINT (Open Source INTelligence) Benjamin Pittet ha ammesso che da tempo si vedono  immagini satellitaridella società privata Planet Lab (USA) che  mostrano chiaramente che i russi sono impegnati a scavare trincee nell’area di Armyansk e Chongar. Allo stesso tempo, ha sottolineato Pittet, non solo se ne stanno erigendo di nuove, ma si stanno restaurando anche vecchie strutture difensive. Da ottobre la minaccia militare alla Crimea è stata valutata dallo stato maggiore russo anche se   una linea difensiva completa nel nord della penisola non sembra ancora completata, ma l’attentato ai binari che abbiamo citato, mostra anche un gap logisticoperché  nella penisola, fin dai tempi sovietici, è stata organizzata la comunicazione ferroviaria. Vale a dire: dal ponte di Crimea, non c’è modo di arrivare da Simferopol e Sebastopoli in treno se non attraverso Dzhankoy, da cui all’istmo è a due passi. Di qui l’intenzione di Mosca di edificare in tempi brevi una sorta di linea Maginot come quella edificata dai francesi per bloccare l’invasione della Germania, che poi avvenne comunque  aggirando quella linea e facendo passare colonne di carri armati dal Belgio. Un paragone che non quadra, ma dimostra la preoccupazione del Cremlino per un attacco alla Crimea da Terra e dai nuovi missili di lunga gittata. Questa ipotesi sta suscitando un vespaio di polemiche stampa a Mosca sia da parte degli oltranzisti della guerra che da quelli che intravedono possibilità di una tregua, ma resta il fatto che se le intenzioni ucraine (e forse americane) vengono palesate, ben poco si sa delle strategie dello Stato Maggiore, mentre è sempre più probabile che gli ucraini lascio Bakhmut (come sollecitati da più parti in occidente) facendo un regalino a Putin. La guerra  continua.

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