Politica

Schlein: “Il Pd deve recuperare il terreno identitario  sulla giustizia sociale”

 

A proposito di “egemonia culturale” occorre “recuperare il terreno identitario sulla giustizia sociale”. Così, tra le altre cose, la segretaria Pd Elly Schlein, nel suo intervento conclusivo della due giorni a Gubbio. La segretaria ha ricordato la “battaglia fatta in questi mesi sul salario minimo. Una battaglia entrata nelle case, nei luoghi di lavoro” perché uno stipendio “sotto nove euro è sfruttamento”. La battaglia comune, ha sottolineato, è stata fatta “sul salario minimo, ci siamo riusciti”, il “governo è scappato a gambe levate. Portiamo avanti questa battaglia, non facciamo passare questi sei mesi, senza portare avanti, nelle forme che condivideremo con le altre opposizioni, questa battaglia”. Ed a proposito di identità il Pd si troverà a parlare in queste ore di  immigrazione, diritti e riforma della cittadinanza e lo farà in un convegno a Roma. Rilanciando ance su questo terreno: “Sull’immigrazione si deve cambiare. In Italia e in Europa. Per questo presentiamo alcune proposte destinate a diventare il cuore di iniziative parlamentari fondate sul principio di superare la stagione della paura e di affrontare il tema dell’immigrazione come una grande questione da gestire e governare”, spiegano Pierfrancesco Majorino responsabile Politiche migratorie nella segreteria nazionale del PD e Marwa Mahmoud, responsabile Partecipazione e formazione politica nella segreteria nazionale del PD, organizzatori del seminario.Al confronto, con centinaia di circoli del PD coinvolti e collegati in rete, oltre a Majorino e Mahmoud, partecipa la segretaria nazionale del Pd Elly Schlein e intervengono, tra gli altri, Livia Turco, Graziano Delrio, il prefetto Franco Gabrielli, l’assessore alla Sicurezza della Regione Campania, Mario Morcone, sindaci e amministratori, esperti della materia, economisti e giuristi come Silvia Albano, giudice della sezione specializzata immigrazione del Tribunale di Roma, Stefano Allievi, Gianfranco Schiavone, Cristina Cattaneo, Tito Boeri, Cecilia Strada, nonché rappresentanti di organizzazioni sociali, civili, culturali. “Il superamento compiuto e definitivo della Bossi-Fini, i canali d’accesso legali, le opportunità di integrazione, forme di permesso temporaneo connesse alla ricerca del lavoro, i piani nazionali per la formazione e la riqualificazione professionali, nonché le svolte necessarie a livello europeo – regole capaci di andare oltre gli ‘accordi di Dublino’, la logica dell’obbligo della redistribuzione della responsabilità dell’accoglienza, una Mare nostrum europea – saranno il cuore del confronto che alimenteremo a cui parteciperanno in un grande agorà pubblico rappresentanti delle organizzazioni non governative, del Tavolo Asilo e Immigrazione, della società civile delle istituzioni locali. Non solo, riprenderemo con forza anche la proposta riguardante la riforma della Cittadinanza. Convinti come siamo che si sia prodotto in questi anni un clamoroso errore, anch’esso frutto della logica perversa dell’emergenza e della paura: l’affossamento di ogni proposta capace di riconoscere pari diritti a chi nasce in Italia”, concludono gli esponenti dem.

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