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Sprechi alimentari, il Caso Italia nel Rapporto di Waste Watcher International 

In occasione della IX Giornata nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare, che si celebra il 5 febbraio, sono stati diffusi i dati del Rapporto ‘Il caso Italia‘ 2022 di Waste Watcher International per iniziativa della campagna Spreco Zero di Last Minute Market e dell’Università di Bologna, su monitoraggio Ipsos. Il Rapporto mostra dei dati in controtendenza rispetto all’ultimo biennio, infatti, torna a crescere lo spreco di cibo tra gli italiani interrompendo un trend positivo che si era affermato soprattutto durante la fase più acuta della pandemia. Durante l’ultimo anno, in Italia, si contano 7 miliardi di euro buttati nei rifiuti, una cifra che corrisponde allo sperpero annuo di 1.866.000 tonnellate di cibo (un aumento di circa il 15% in più rispetto dell’anno precedente).  I dati del nuovo Rapporto ‘Il caso Italia‘ sono stati presentati oggi durante il convegno tenutosi in occasione della Giornata nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare 2022. Ecco alcuni dei principali risultati:  In media, a settimana, gli italiani gettano nella spazzatura circa 595,3 grammi di cibo, ovvero 30,956 kg annui (circa il 15% in più dell’anno precedente, in cui si sono gettati via 529,3 grammi di cibo). La top 5 degli alimenti più sprecati è rimasta pressoché invariata rispetto all’anno precedente. In prima posizione troviamo la frutta fresca (25,5 grammi), seguita da insalate (21,4 grammi), pane fresco (20,0 grammi), verdure (19,5 grammi) e cipolle, aglio, tuberi (18,7 grammi). Chi spreca più cibo in Italia? I dati del Rapporto si accentuano al Sud (+18% di spreco rispetto alla media nazionale), nelle famiglie senza figli (+12%), nei ceti medio-bassi (+12%), nei ceti popolari (+7%) e nei comuni medi (+8%). Tra le cause che stanno alla base dello spreco alimentare si notano piccole differenze rispetto all’anno scorso. In particolare, quest’anno, alla domanda “Perché la mia famiglia spreca?” il 47% degli intervistati afferma di dimenticarsene, trovando il prodotto scaduto/deteriorato. Invece, alla domanda: “Perché le altre famiglie sprecano?” la maggioranza degli intervistati (45%) ritiene che acquistano troppo cibo.

In merito, invece, a quelle che sono le strategie anti-spreco attuate dalle famiglie italiane, possiamo notare: In generale, meno della metà degli italiani attua una strategia anti-spreco durante la fase di acquisto del cibo. In particolare, il 41% dichiara di acquistare periodicamente prodotti a lunga scadenza e frequentemente prodotti freschi. A seguire, il 36% fa affidamento a un’organizzazione del frigorifero/dispesa per tenere sotto controllo la scadenza dei prodotti oppure acquista confezioni di cibo in piccoli formati.  Invece, durante la fase di consumo del cibo, l’86% degli intervistati dichiara di mangiare prima il cibo deperibile oppure di valutare attentamente le quantità necessarie prima di cucinare. L’85% afferma di conservare il cibo avanzato, di mangiare tutto ciò che si è preparato oppure di controllare se gli alimenti scaduti possano essere ancora consumati.  Quali sono i provvedimenti che possono aiutare le famiglie e i singoli ad adottare comportamenti virtuosi nella lotta allo spreco di cibo? L’89% degli intervistati ritiene fondamentale l’istruzione nelle scuole, l’85% sostiene che sia utile mostrare ai cittadini gli effetti negativi dello spreco alimentare ha sull’ambiente e sull’economia, un altro 83% pensa che si potrebbero migliorare le etichette sulle modalità di consumo.

aggiornamento sprechi alimentari ore 14.36

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