Politica

Stop al salario minimo, passa la delega al Governo

Via libera della commissione Lavoro della Camera all’emendamento di maggioranza che cancella la proposta delle opposizioni sul salario minimo. Il testo prevede al suo posto, invece, una delega al governo da esercitare entro sei mesi. Tra gli obiettivi “garantire l’attuazione del diritto di ogni lavoratore e lavoratrice a una retribuzione proporzionata e sufficiente, come sancito dall’articolo 36 della Costituzione”. “Tutte le opposizioni hanno abbandonato i lavori. Hanno compresso i tempi parlamentari uccidendo così il salario minimo con una delega al governo. Non ci rendiamo complici di questo scempio della democrazia parlamentare”. Lo dice il capogruppo del Pd in commissione Lavoro alla Camera Arturo Scotto a proposito del voto in commissione Lavoro sul salario minimo.  A dar manforte alla battaglia era arrivata anche la segretaria democratica Elly Schlein. “Questo è a tutti gli effetti un antipasto del premierato”, ha spiegato, “una leva per svuotare il Parlamento delle sue prerogative”. Per Schlein “il governo fugge, non ha nemmeno il coraggio di bocciare il salario minimo alla luce del sole”. Insomma, per Schlein “è un giorno davvero triste e buio per la democrazia”. Secondo il Movimento 5 stelle la maggioranza “calpesta il Parlamento” con una proposta che la capogruppo in commissione Valentina Barzotti definisce “un obbrobrio“. Parla di “atto di pirateria” il capogruppo di Alleanza Verdi Sinistra in commissione, Franco Mari.
Nel frattempo,  Unione Popolare ha presentato in Senato circa 70mila firme a sostegno di una proposta di legge di iniziativa popolare che prevede un salario minimo di 10 euro l’ora e adeguamento automatico all’inflazione.

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