Il Superbonus, introdotto dal Decreto Rilancio del 2020 per incentivare la riqualificazione energetica degli edifici, ha registrato un successo senza precedenti, come dimostrano i dati pubblicati dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili. In soli dieci anni, infatti, il numero di beneficiari del bonus fiscale è quadruplicato: nel 2011 erano poco più di 15.000, mentre nel 2021 sono stati più di 60.000, con una spesa complessiva di circa 2,7 miliardi di euro. La maggior parte delle richieste proviene dal settore residenziale, mentre il settore commerciale rappresenta solo il 5% del totale. Il Superbonus prevede un’agevolazione fiscale del 110% per le spese sostenute dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2022 per interventi di riqualificazione energetica, messa in sicurezza antisismica, installazione di pannelli solari e di colonnine di ricarica per veicoli elettrici. Inoltre, per le spese sostenute dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023, è prevista un’agevolazione fiscale del 90%. Il Superbonus, insieme ad altre iniziative a sostegno dell’efficienza energetica, ha l’obiettivo di ridurre le emissioni di gas serra e di promuovere la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio, conformemente agli obiettivi stabiliti dall’Unione Europea. Tuttavia, l’entusiasmo per il Superbonus è stato mitigato dalle difficoltà operative e dalle complessità burocratiche che hanno rallentato l’erogazione delle agevolazioni fiscali. Nonostante ciò, l’importanza di questo strumento nell’ambito della transizione energetica è indubbia, e gli investimenti in questo settore dovrebbero essere incoraggiati a livello nazionale ed europeo.
