Economia e Lavoro

Terza flessione consecutiva (-0,6%) della produzione industriale

 

Marzo vede la terza flessione consecutiva della produzione industriale, con una riduzione dello 0,6% dell’indice destagionalizzato rispetto a febbraio, nei dati Istat. Rispetto all’anno precedente c’è un calo dello 3,2% e anche il primo trimestre risulta “in lieve calo”, dello 0,1%, rispetto ai tre mesi precedenti. Va andiamo a vedere nel dettaglio il report ed il commento degli analisti di Istat: “A marzo 2023 si stima che l’indice destagionalizzato della produzione industriale diminuisca dello 0,6% rispetto a febbraio. Nella media del primo trimestre il livello della produzione diminuisce dello 0,1% rispetto ai tre mesi precedenti. L’indice destagionalizzato mensile cresce su base congiunturale solo per i beni strumentali (+0,7%); mentre cala per i beni intermedi (-0,4%), per l’energia e per i beni di consumo (-1,4% in entrambi i settori). Corretto per gli effetti di calendario, a marzo 2023 l’indice complessivo diminuisce in termini tendenziali del 3,2% (i giorni lavorativi di calendario sono stati 23 come a marzo 2022). Crescono solo i beni strumentali (+3,9%); diminuiscono, invece, i beni di consumo (-4,7%), i beni intermedi (-6,0%) e, in misura più marcata, l’energia (-11,2%). Tra i settori di attività economica in crescita tendenziale si segnalano la fabbricazione di mezzi di trasporto (+12,4%), la produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+6,5%) e la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (+3,3%). Le flessioni più ampie si registrano nell’industria del legno, della carta e della stampa (-13,4%), nella fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria (-12,5%) e nell’attività estrattiva (-11,0%).

Il commento

Terza flessione consecutiva a marzo dell’indice destagionalizzato della produzione industriale; in lieve calo pure il primo trimestre del 2023 rispetto ai tre mesi precedenti. La dinamica della produzione al netto degli effetti di calendario è negativa anche in termini tendenziali.
Tutti i principali settori di attività decrescono sia su base mensile sia in termini annui. Fanno eccezione i beni strumentali, con variazioni positive rispetto a febbraio e in crescita più marcata rispetto a marzo dello scorso anno. Ampia la caduta dell’energia rispetto all’anno precedente.

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