Politica

Terzo Polo, in fumo il nuovo partito di Calenda e Renzi

“Il partito non lo riusciremo a fare, perché non lo vuole fare”. Questa la risposta del leader di Azione Carlo Calenda, intercettato questa mattina da ‘Striscia la notizia’, sui rapporti sempre più tesi sulla strada del partito unico del Terzo Polo. Renzi non vuole farlo “perché vuole tenersi soldi e partito di Italia Viva e non si può far nascere, da due partiti, tre partiti: diventa ridicolo”, aggiunge Calenda. Che aggiunge: “Non so se oggi ci sarà una nuova riunione, ma lui non viene alle riunioni. Non ci ho parlato, perché lui parla solo con Obama e Clinton”. Calenda, nella serata di mercoledì aveva apertro alla formazioni di un nuovo partito, delineandone anche il percorso:“Entro il 15 giugno si terranno le assemblee di Azione e IV per approvare o respingere in blocco le regole, il manifesto e il percorso congressuale proposti dal Comitato Politico. Contestualmente all’approvazione delle regole e del manifesto, le assemblee di Azione e Italia Viva delibereranno lo scioglimento dei rispettivi partiti entro la fine del 2024”. Questa la proposta che doveva essere il cantiere del nuovo partito-movimento. “Durante i mesi di aprile-maggio, due comitati con partecipazione paritetica di Azione e IV elaboreranno le regole e il manifesto dei valori del Partito unico; ai comitati parteciperanno anche rappresentanti dei Liberal Democratici Europei ed esponenti di altri movimenti popolari, riformisti e della società civile concordati tra Azione e IV per assicurare il massimo coinvolgimento di tutte le forze ed energie che non si riconoscono nei poli di destra e di sinistra. Regole e manifesto saranno approvati dal Comitato Politico della Federazione entro il 31 maggio; il Comitato Politico approverà anche il percorso congressuale di dettaglio e verificherà la coerenza politica, etica e reputazionale dei soggetti che chiedano di partecipare al progetto”.
“Entro il 15 giugno si terranno le assemblee di Azione e IV per approvare o respingere in blocco le regole, il manifesto e il percorso congressuale proposti dal Comitato Politico”, aggiunge. “Contestualmente all’approvazione delle regole e del manifesto, le assemblee di Azione e Italia Viva delibereranno lo scioglimento dei rispettivi partiti entro la fine del 2024 e il conferimento al partito unico di un importo pari al 70% delle risorse ricevute dal 2/1000 a partire dalla seconda rata 2023; all’avvio del percorso congressuale, Azione e Italia Viva conferiranno al Partito Unico un ammontare di Euro 200.000 ciascuna, per il finanziamento delle operazioni congressuali e della promozione e organizzazione del Partito Unico nel corso del 2023”. Questa mattina l’amara ed inevitabile marcia indietro.

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