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Vaiolo delle scimmie, via alle Regioni che registrano più casi. Due Circolari del ministero della Sanità

 

Via libera alla vaccinazione contro il vaiolo delle scimmie in Italia, con l’uso esteso del vaccino contro il vaiolo già esistente: Imvanex. È una circolare del Ministero della Salute a indicare le modalità delle operazioni di somministrazione e la platea di popolazione che potrà essere immunizzata. A livello geografico, in questa prima fase di campagna vaccinale verranno privilegiate le regioni con più casi. Così ad esempio la Lombardia, che a oggi ha registrato 269 contagi, di cui 198 a Milano. La campagna vaccinale non sarà di massa. Al momento, si legge nella circolare, “la modalità di contagio e la velocità di diffusione, così come l’efficacia delle misure non farmacologiche” ne fanno escludere la necessità. La vaccinazione sarà diretta alla popolazione che rientra in alcune specifiche categorie di rischio: personale di laboratorio con possibile esposizione diretta a orthopoxvirus, persone gay, transgender, bisessuali e altri uomini che hanno rapporti sessuali con uomini.  Come sottolinea il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, anche se è vero che “la stragrande maggioranza dei casi di vaiolo delle scimmie in Italia, circa 550 con un trend in aumento, riguarda persone di sesso maschile della comunità gay”,  sarebbe però scorretto pensare che “il contagio rimarrà confinato all’interno di questa popolazione”. L’infezione non è collegata all’orientamento sessuale, ha precisato Sileri.  Con una seconda circolare, il Ministero ha stabilito l’assegnazione delle prime quote del vaccino antivaiolo. In questa prima fase, sentite le Regioni e le province autonome, “si è stabilito di suddividere le fiale attualmente disponibili tra le Regioni con il più altro numero di casi segnalati ad oggi”. Le scorte vengono così ripartite: 2mila fiale alla Lombardia; 1.200 al Lazio; 600 all’Emilia-Romagna; 400 al Veneto. La prima tranche prevede in tutto 5.300 dosi, con una quota che resterà stoccata al ministero in caso di emergenza. In totale ne arriveranno in tutto 16mila. La circolare stabilisce anche che “in attesa della successiva tranche di donazione”, attualmente prevista per la seconda metà di agosto, sarà messa da subito “a disposizione, per le regioni e Pa che ne facciano richiesta, una quota di dosi (multipli di 20 fino a 60 dosi)”.

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