Politica

Vecchi sondaggi ed elezioni europee, “sussurri e grida” ma  “tanto rumor per nulla”

di Giuliano Longo

Non sappiamo quanto i recenti  e sperticati apprezzamenti della presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyenalla nostra Giorgia Meloni, gioveranno alla campagna elettorale della Presidente formato “yo soy Giorgia”. Nè siamo certi che Ursula riuscirà ancora ad occupare l’ufficio di place Schuman a Bruxelles, né sappiamo come le prossime elezioni europee influiranno sul nuovo Parlamento e sulla formazione del nuovo governo d’Europa- anche se si dà per scontata ancora una risicata maggioranza Popolari e Socialisti. .

 

Quello che invece intuiamo dai sondaggi (tutti i sondaggi elencati in questo articolo sono quelli resi noti prima dello stop elettorale ndr) è che tutte le destre messe assieme, sia pur divise e compresi i ripudiati neonazi tedeschi della AfD, dovrebbero portare a casa un 37% dei consensi, nella sia pur scarsa partecipazione elettorale che, in alcuni paesi membri, sarà ben inferiore al 50%.

 

Siamo anche certi (scusate la presunzione) che l’esito di queste elezioni in Italianon comporterà nessun terremoto politico, semmai qualche riposizionamento tattico pur mantenendo salda l’alleanza di questa destra Arlecchino, beninteso per le sue componenti politiche e senza offesa.

 

Eppure qualche segnale (scricchiolio?) si avverte nella non tanto granitica coalizione dove ilSalvini si smarca sempre più a destra tentando di rimpolpare i suoi voti con l’improponibile generale Vannaccie l’ineffabile Tajanigioca a fare il centrista-europeista- antisovranista e atlantista-  che comunque a destra ci sta benissimo.

 

Orbene, l’atro giorno sul paludato e moderatamente filogovernativo Corriere della Seraviene pubblicato l’ultimo sondaggio del mitico Pagnoncelli, prima della tornata elettorale del 9 giugno.  Secondo la stupidissima regola del silenzio preelettorale quando poi, i medesimi sondaggi, circolano allegramente fra le redazioni dei giornali e le segreterie politiche sino all’ultimo minuto.

 

Già i sondaggi, pane quotidiano dei politici italiani – e non solo- scarsamente dotati di fantasia strategica e proposta lungimirante. Sondaggi che peraltro  suscitano scarso  interesse fra il popolo che ha ben altro cui pensare. Ma un occhio a queste rilevazioni non guasta, senza pretendere di avere la sfera di cristallo sul futuro di questo Bel Pase, che nemmeno i politici riescono a prefigurare.

 

Pagnoncelli, uno degli officianti del rito, ci dice che il partito di Giorgia va al 26,5%, con un calo netto di 2 punti rispetto ad aprile. Calo grossomodo analogo al gradimento della Presidente del Consiglio.

Poco male perché i Fratelli d’Italia passerebbero da 6 a 22 europarlamentari, Forza Italia manterrebbe i suoi 7, mentre la Lega crollerebbe da 29 a 7- quasi esattamente quelli che guadagna la Meloni.

 

Se questo è il quadro del centro-destra-destra, la Schlein,osteggiata da metà del suo Pd, invece incasserebbe il 22,5%, mantenendosi quantomeno la poltrona per un po. Ma soprattutto mettendo un dito nell’occhio a quel Giuseppe Conte che ha coperto di sputi il suo partito ergendosi a Robespierre giustizialista de noantri sulle questioni Pugliesi, che in fatto di corruzione sono il sale di tutta la politica locale,Liguriadocet.

 

Il Movimento 5 Stelle, sia pur in lieve calo, se la cava con il 15,4%, dimostrando di avere frange elettorali intercambiabili con il PD. Ergo sarà il caso che il Saint Just in pochette riconsideri il cosiddetto “campo largo”, almeno finchè Elly sta in sella al suo bizzarro partito.

 

Degli altri non val nemmeno la pena parlare perché la “sinistra sinistra” nonostante la “prestigiosa”  (si fa per dire ) candidatura  della Salis–  recentemente ai domiciliari in Budapest –  supererebbe per un pelo la soglia di sbarramento del 4%.  Mentre i due galletti del centrismo inesistente, Calenda e Renzi(per ordine alfabetico sennò si offendono), c è il caso che a Bruxelles e Strasburgo non ci vadano proprio, per non parlare della Boninoche nonostante i suoi guai, a ritirarsi dalla politica non ci pensa proprio.  

 

Stop al fumo dei sondaggi e passiamo alla ciccia. Questo governo, che di fumo ne fa tanto dalle narici infuocate della sua leader, sopravviverà senza infamia e senza lode,  se non altro per mancanza di una opposizione che non può certo venir rappresentata dalLandinicon il suo referendum per abolire il job act.

 

Ma c’è un convitato di pietra (in politica ce n’è sempre uno) che siede sulla poltrona della politica estera,  che parlare di geopolitica per la nostra classe dirigente sarebbe un tantino esagerato.

 

Siccome a livello internazionale l’Italia conta come il due di briscola, bene ha fatto Giorgia a sdraiarsi sulla linea  di Joe Biden, come d’altronde hanno fatto Ursula e il nonno spagnolo della politica estera europea, Borrell. Vai con Washingto e la NATO e tutto ti verrà perdonato (licenza poetica).

 

Ma se passasse la linea corrusca e guerriera di Macrono quella di Polacchi e Balticiansiosi di menare le mani con Putin, o ancora quella del segretario di stato americano Blinken,che non disdegnerebbe di la lanciare qualche HIMARS anche su Mosca o San Pietroburgo, cosa farebbero Giorgia e i suoi dioscuri, il gommoso Tajani e il titubante Crosetto?

 

E se poi alle presidenziali di novembre vincesse l’esecrato ed esecrabile Trump, ricomincerebbe un altro esodo a Washington per andargli a baciare la pantofola, anche se lui il conflitto ucraino lo vorrebbe chiudere facendo qualche regalino a Putin?

 

E poi, visto che noi siamo la piattaforma dell’Occidente in armi sul Mediterraneo, come la mettiamo con i palestinesi e Israele, per non parlare diIran e di tutto il Medioriente?

 

Chissenefrega, dirà qualcuno, a noi basta un minicondono edilizio ogni tanto, un fisco “amico” (nel senso di amico degli evasori), un po   export del made in Italy e qualche mancetta governativa qua e là, per tirare a campà (infatti le piattaforme galleggiano). 

 

Poi se la Meloni vuol mostrare  maschera dura del governare, lo faccia pure tanto su questa sceneggiata ci hanno già rimesso la faccia e la carriera Renzi e Salvini. Ma per favore non ci si parli di pericolo fascista, semmai l’unico vero pericolo oggi è quello un conflitto globale che potrebbe lascarci tutti in mutande a prendere il sole atomico sulla “piattaforma”.

aggiornamento elezioni europee ore 14.16

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