Politica

Visco (Banca d’Italia): “Il conflitto tra Russia ed Ucraina getta incertezze sull’economia mondiale”

Il conflitto in Ucraina ha aperto un “momento tragico”, si tratta di un “grave evento” che ha sollevato “un’ombra di acuta incertezza sull’economia mondiale”. Lo ha detto il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, spiegando che in questo contesto “potrebbe essere necessario discostarsi temporaneamente dalla strada intrapresa sulla decarbonizzazione”. L’invasione dell’Ucraina ha gettato incertezza sul quadro finanziario internazionale e crea “una cesura profonda e drammatica che non potrà che portare equilibri diversi, anche se ora difficili da prevedere”, ha detto Visco che ha parlato di “momento tragico”, ma che interviene dopo che l’economia mondiale “già negli ultimi quindici anni aveva subito gli sconvolgimenti conseguenti prima alla crisi finanziaria globale, poi alla pandemia. Il contesto emerso dalla fine della guerra fredda sembra ora essere rimesso in questione. Sono divenuti incerti il quadro di integrazione economica e finanziaria internazionale e l’articolato assetto multilaterale che, pur tra molte difficoltà, era riuscito a mantenere in vita il dialogo e la cooperazione”.“Crepe già erano emerse negli ultimi anni; oggi è a repentaglio la pace nel nostro continente, elemento cruciale degli equilibri determinatisi nel secondo dopoguerra del secolo scorso. Si tratta di una cesura profonda, oltre che drammatica, che non potrà che portare a equilibri diversi, ancorché ora difficili da definire. Ci vorrà tempo – ha sottolineato il governatore – per valutare i costi, umani, morali, nonché economici, di questo sovvertimento”. “Negli anni successivi alla caduta del Muro di Berlino si parlò di un peace dividend: quel dividendo, in termini di maggiori risorse disponibili per investimenti, di utilizzo pacifico degli avanzamenti scientifici e tecnologici, di circolazione delle idee e delle persone, è stato effettivamente assai rilevante. La guerra in corso in Ucraina – ha detto Visco – ci costringe a interrogarci sull’entità del tributo che ci lascerà in eredità”. In tema energetico, secondo Visco, in Europa “potrebbe essere necessario discortarsi temporaneamente dal sentiero di decarbonizzazione intrapreso”, ma evitando che questo crei “incertezza su piani di medio termine” delle strategie energetiche e green. “La guerra ci costringe a interrogarci sull’entità” delle ricadute che ci lascerà in ereditò e sul nodo delle sicurezza energetica “nell’Ue si pone l’esigenza di affrontare questa sfida in modo collettivo. Il rafforzamento della sicurezza – ha detto Visco – comporta dei costi e implica anche difficili dilemmi”. “L’impennata dei prezzi dell’energia degli ultimi mesi e la possibilità che venga meno la sicurezza degli approvvigionamenti conseguente ai drammatici eventi di questi giorni mostrano quanto le politiche necessarie alla transizione possano rivelarsi, alla prova dei fatti, fragili e di difficile attuazione sul piano economico e sociale”.

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