Roma Capitale

29 BUS A METANO IN PIU’ PER ATAC

La Giunta Capitolina ha approvato una delibera che dà mandato alla direzione Trasporto pubblico locale del dipartimento Mobilità e Trasporti di sottoscrivere con Atac un contratto di usufrutto della durata di 12 anni (o comunque limitata al periodo di vigenza del contratto di servizio) per 29 bus a metano di 12 metri acquistati da Roma Capitale. Il provvedimento passerà all’esame della Commissione competente e quindi dell’Assemblea Capitolina per l’approvazione.“Confidiamo di mettere in servizio i 29 bus – ha commentato l’Assessore alla Mobilità Eugenio Patanè – entro la metà di dicembre. Abbiamo messo in ordine in breve tempo una procedura che non era stata completata compiendo un primo importante passo verso la sostituzione dei bus più vetusti”. LINEE PROGRAMMATICHE DELLA GIUNTA Sono state approvate dalla Giunta le linee programmatiche che verranno presentate nel dettaglio dal Sindaco in Assemblea Capitolina. Esse tracciano tre grandi obiettivi per i prossimi cinque anni.Il primo è tornare a far funzionare la città: una profonda trasformazione del governo di Roma è fondamentale per far tornare i servizi pubblici all’altezza delle legittime aspettative di chi vive a Roma e per migliorare la qualità della vita.Il secondo è costruire le condizioni perché la Capitale torni a creare lavoro di buona qualità, a crescere e a trainare la ripresa di tutto il Paese.Il terzo, infine, è ricucire le fratture sociali e territoriali, contrastando le disuguaglianze, riavvicinando i quartieri a partire da quelli più periferici di cui va riconosciuto il grande potenziale, curando allo stesso tempo le maggiori difficoltà. Questi obiettivi saranno perseguiti sulla base delle tre grandi linee strategiche presupposto del Next Generation Eu: la sostenibilità ambientale, l’innovazione e la digitalizzazione, l’inclusione e la coesione sociale, e con una particolare attenzione alle donne e ai giovani.Nella tensione tra problemi irrisolti e opportunità da cogliere va disegnata la Roma di domani: una città verde e sostenibile, più vivibile, che funziona, cresce, crea sviluppo e include, e che fa della partecipazione di tutte le cittadine e i cittadini il suo punto di forza.Una città che si afferma nella nuova dimensione europea e che torna a dare il contributo che tutto il Paese si aspetta dalla sua Capitale. Roma deve guidare la fase di ricostruzione e rigenerazione del paese resa possibile dal PNRR e svolgere il ruolo che le spetta di grande metropoli europea e internazionale, a partire dalle straordinarie occasioni costituite dal Giubileo 2025 e dalla candidatura a Expo 2030.

Related posts

Gli agenti della Polizia di Stato del I Distretto Trevi Campo Marzio, a seguito di approfondite indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Roma, hanno individuato e fermato 2 persone gravemente indiziate del reato di furto aggravato di diamanti del valore di 1.346.000 euro ed arrestato altre 2 per possesso di documenti falsi. Il furto, avvenuto al centro di Roma nell’agosto scorso, è il risultato di una articolata pianificazione delittuosa, portata a termine con la tecnica del “rip-deal”. La vicenda ha avuto origine a giugno, allorquando la vittima, gioielliera presso una società di Montecarlo, veniva contattata telefonicamente da un intermediario che le manifestava l’intenzione di fare da tramite nell’acquisto di gioielli per conto di clienti esteri. A questa telefonata seguivano vari incontri di affari e cene, a Sanremo e Milano, dove gli intermediari ed i compratori discutevano dell’acquisto di una partita di gioielli. Il primo tentativo di scambio soldi/gioielli, avvenuto in un albergo della Città dei fiori a fine luglio, non era andato a buon fine, ma era di fatto servito per accreditare gli acquirenti agli occhi della vittima. Gli intermediari organizzavano allora un nuovo incontro in agosto, questa volta nel centro di Roma, in un lussuoso albergo prenotato dalla vittima. Il sedicente compratore russo si presentava presso la struttura unitamente ad una donna che si qualificava come “esperta di pietre preziose”, che avrebbe avuto proprio il compito di scegliere i gioielli da acquistare. I due acquirenti mostravano interesse solo per i diamanti, accordandosi per l’acquisto di 5 pezzi per la cifra di 1.346.000 euro. Mentre il compratore russo attendeva presso il bar, esigeva dalla gioielliera di far salire la donna che l’aveva accompagnato presso la sua camera, al fine di verificare l’autenticità dei gioielli. Giunte in camera la venditrice posizionava i gioielli sul letto e la donna ne sceglieva 5 su 6, mettendo tutti i gioielli che aveva selezionato all’interno di alcuni sacchetti in velluto e successivamente li poneva nuovamente all’interno di un borsello color caramello avvolgendoli con del nastro da imballaggio, chiedendo alla gioielliera di prenderle una penna per siglare l’involucro. Cogliendo l’attimo di distrazione della vittima, la donna effettuava lo scambio dei borselli, riponendo al posto di quello contenente i gioielli veri, un altro contenente delle riproduzioni, e invitava la venditrice a riporlo all’interno della cassaforte presente in camera. Subito dopo la gioielliera scendeva con la donna nella hall e raggiungeva il compratore russo, che nel frattempo era uscito dall’albergo per andare a prendere un borsone di colore blu, contenente il corrispettivo in mazzette di banconote da 200 euro. L’uomo la invitava a trattenere la borsa come garanzia in attesa di perfezionare le operazioni di pagamento, a seguito delle quali al loro rientro avrebbero ritirato i gioielli dalla cassaforte e contato le mazzette di banconote contenute nella borsa. Mentre i due uscivano dall’albergo, la parte lesa si recava subito presso la sua stanza e dopo aver atteso invano il loro rientro, apriva il borsone che le avevano lasciato, notando al suo interno numerosissime banconote del taglio di euro 200, riportanti, però, la dicitura fac-simile su di un lato. Immediatamente si recava in cassaforte per controllare i gioielli, avvedendosi che gli autentici erano stati sostituiti con delle copie. Gli investigatori del Distretto Trevi Campo Marzio, grazie ad un’attenta analisi del materiale a loro disposizione e con il prezioso contributo del personale specializzato della Polizia Scientifica della locale Questura, identificavano 2 sospetti; una donna di origine romena di 28 anni ed un ragazzo croato 27enne. Le indagini consentivano di individuare una grossa berlina usata nel reato e, successivamente, anche una possibile abitazione in uso ai sospettati. Dopo una lunga serie di accertamenti i poliziotti perquisivano la detta abitazione della Balduina all’interno della quale, oltre alla 28enne, erano presenti altre 2 persone. Nel guardaroba venivano rinvenute le medesime scarpe ed il medesimo abito griffato, del valore di circa euro 3.000, indossati dalla donna all’interno dell’hotel durante il furto; questa circostanza, unita alla precedenti risultanze investigative, portava al fermo di indiziato di delitto della donna. In casa venivano rinvenuti numerosi orologi di valore, vari gioielli e bracciali in oro tipo “tennis”, vario materiale utilizzato per le truffe rip-deal e truffe bitcoin, numerosissimi telefoni cellulari, schede telefoniche, computer portatili, varie mazzette di banconote da euro 200 con la dicitura fac-simile (circa 350.000 euro), timbri contraffatti e documenti d’identità contraffatti in merito ai quali si procedeva all’arresto obbligatorio in flagranza di reato di un cittadino serbo di 41anni e di un italiano R.M. di anni 72. I 3 provvedimenti pre-cautelari sono stati poi convalidati dal GIP competente. Ulteriore conferma è arrivata poi dal lavoro della Squadra Investigativa del Commissariato di Sanremo, che aveva sottoposto la vittima ad individuazione fotografica, a seguito della quale la stessa riconosceva senza dubbio alcuno la donna rumena sottoposta a fermo ed il cittadino croato. Quest’ultimo, alla fine di settembre, è stato rintracciato dai poliziotti dell’Ufficio Prevenzione Generale della Questura di Milano, ed è stato condotto in carcere in applicazione di un’ordinanza di custodia cautelare in Carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Roma, per il reato di furto pluriaggravato in concorso. Lo stesso al polso indossava un Rolex di ingente valore la cui provenienza è tuttora oggetto di indagine. Ad ogni modo tutti gli indagati sono da ritenere presunti innocenti, in considerazione dell’attuale fase del procedimento, ovvero quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile.

Redazione Ore 12

Due arresti per detenzione spaccio della Polizia di Stato al Casilino

Redazione Ore 12

Disco verde del Campidoglio ai progetti di riqualificazione di Villa Ada, Villa Glori e Villa Borghese

Redazione Ore 12