Esteri

Afghanistan, i Talebani non trovano resistenze e conquistano Lashar Gah, il più grande capoluogo del Paese. Riunione straordinaria della Nato

(Red) Sembra ormai inarrestabile l’avanzata dei talebani in Afghanistan. L’Esercito lealista si ritira o cede mezzi ed armi agli islamisti, mentre la quasi totalità delle donne e degli uomini dei Paesi occidentali presenti ancora nell’area, nelle strutture diplomatiche, negli ospedali o a supporto del Governo legittimo, stanno letteralmente fuggendo dal Paese. In queste ore l’invito a lasciare Kabul ed altri centri è arrivato pressante da parte di tutti i Governi occidentali. La Nato in queste ore sta ragionando su come intervenire e se intervenire. Una riunione straordinaria è stata messa in agenda in queste ore e sarà messa in piedi una unità di crisi tutta finalizzata alla gestione della parte militare. Nel Paese resterebbero, al momento, le sole organizzazioni umanitarie. Intanto è iniziata la mobilitazione militare di Stati Uniti e Gran Bretagna, che stanno già inviando migliaia di militari a Kabul, per assistere il personale diplomatico e non solo alla partenza da quel Paese. “La situazione è tale che il presidente (Biden) mette al primo posto la sicurezza degli americani all’estero”, ha affermato il portavoce del Dipartimento di Stato Ned Price, che ha definito la riduzione del personale dell’ambasciata una “misura di prudenza”. “Non è un’evacuazione totale, l’ambasciata resta aperta”, ha precisato. In particolare, gli Stati Uniti invieranno 3000 uomini all’aeroporto di Kabul, ha spiegato in un briefing alla stampa il portavoce del Dipartimento della Difesa Usa, John Kirby, che ha insistito sul fatto che questo aumento della presenza militare americana nelle intenzioni di Washington non dovrebbe interferire con il ritiro definitivo delle truppe americane dal paese asiatico, previsto per il 31 agosto. A questi 3000 soldati si aggiungerà circa un migliaio di uomini che saranno schierati in Qatar con funzioni di supporto logistico, e circa altri 3.500-4.000, una “brigata di combattimento”, saranno stanziati in Kuwait, pronti a intervenire se la situazione dovesse deteriorarsi ulteriormente. Anche la Gran Bretagna ha annunciato l’invio di soldati in Afghanistan, 600 uomini, per fornire supporto ai cittadini britannici che sono in procinto di lasciare il paese, precisando che il personale della sua ambasciata sarà ridotto. Oltre all’evacuazione di civili e diplomatici, i soldati americani potranno assistere anche i richiedenti di visti speciali, cioè cittadini afgani che hanno fornito aiuto alle forze di occupazione Usa e Nato in particolare come interpreti e che ora rischiano le rappresaglie dei talebani. L‘avanzata talebana ha portato alla conquista anche Lashkar Gah, importante città nel sud dell’Afghanistan, capoluogo della provincia più grande del Paese, Helmand. Conquistata inoltre Feruz Koh, nella provincia occidentale di Ghor, senza combattere. Secondo quanto riferito da esponenti politici locali, la città è stata abbandonata dalle forze di sicurezza e dai funzionari governativi questa mattina, e le forze di Talebani ora controllano tutti gli edifici governativi della città che ha circa 132mila abitanti. E’ il 15esimo capoluogo di provincia che cade nelle mani dei Talebani in una settimana. Da registrare poi la posizione della Russia che vede “l’assenza di un approccio comune dei membri del movimento talebano agli accordi di Doha del settembre 2020 può diventare un ulteriore fattore di instabilità nella regione. È anche possibile che la parte più radicalizzata del suddetto gruppo, che mette la filosofia della guerra al di sopra del compito di una soluzione politica pacifica, possa schierarsi con le reti terroristiche”. Questa la secca nota del vice ministro degli Esteri russo, Oleg Syromolotov, in un’ intervista all’ agenzia di stampa Interfax. Va detto infine che Stati Uniti, Pakistan, Unione europea e Cina hanno affermato in una dichiarazione congiunta che non riconosceranno alcun governo in Afghanistan “imposto con la forza”, mentre Bruxelles ha minacciato i talebani di “isolamento”. Malgrado le pressioni, però, tre giorni di colloqui a Doha fra i principali attori della crisi afgana (fra cui lo stesso governo di Kabul e i talebani) si sono conclusi con un nulla di fatto.

Related posts

Benzina, in Gran Bretagna da lunedì interviene l’esercito per rifornire i distributori

Redazione Ore 12

Von der Leyen avverte la Polonia: “Non permetteremo che i nostri valori siano messi a rischio”. Il Premier di Varsavia: “No a minacce e ricatti”

Redazione Ore 12

+++ Gantz: “Valutiamo piani di attacco contro Iran. Pronti ad agire se necessario” +++

Redazione Ore 12