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Dalla cessione del quinto alle convenzioni: tutte le novità del 2021 di Inps

Con nota del 14 gennaio 2021 n. 131 l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale ha rideterminato gli oneri per la cessione del quinto, il prestito che consente ai pensionati di ottenere facilmente liquidità. La cessione del quinto è un prestito non finalizzato, in quanto tale al momento dell’istanza non vengono richiesti giustificativi di spesa. Inoltre, sia per il richiedente che per l’Istituto di credito, si tratta di una soluzione estremamente comoda poiché il pagamento delle rate, che a loro volta non possono superare un quinto (il 20%) dell’importo netto della pensione, viene effettuato direttamente dall’INPS a seguito di una trattenuta diretta sulle singole mensilità.

Le linee guida e la rideterminazione degli oneri richiesti da parte dell’Istituto Previdenziale avviene annualmente e anche quest’anno, come quelli precedenti, sono stati ritoccati di poco. In ogni caso, appare molto più conveniente affidarsi a finanziarie che hanno sottoscritto una convenzione con l’INPS rispetto a quelle che non lo hanno fatto. Tra le società che possono distribuire prestiti in convenzione con l’INPS c’è Compass, il noto istituto di credito italiano di proprietà del gruppo Mediobanca, specializzato nell’erogazione di prestiti dietro cessione del quinto. Compass Cessione del quinto pensionati offre l’opportunità di richiedere tramite la formula della cessione del quinto importi molto elevati, che possono raggiungere anche i 75mila euro, a tassi ovviamente agevolati, da rendere con comodi piani di ammortamento di durata variabile (da 2 fino a 10 anni).

Cessione del quinto e convenzione INPS: cosa si intende e ultime statistiche

Quando si parla di cessione del quinto con convenzione INPS si fa riferimento ad una particolare forma di finanziamento che può essere concesso solo da banche e istituti di credito che hanno firmato una convenzione con l’Istituto Previdenziale e che li impegna a tutelare i pensionati con iter semplificati e tassi di interesse agevolati, concordati appunto con l’INPS. Anche grazie a queste condizioni particolarmente vantaggiose per ben due anni di fila, sia nel 2019 che nel 2020, la cessione del quinto è risultato uno tra i prestiti maggiormente richiesti anche perché non vincola il richiedente ad alcun tipo di giustificazione in merito alla spesa da sostenere tanto che può essere richiesto anche solo per ottenere liquidità non spendibile nel breve periodo. Dati particolarmente interessanti emergono anche in merito ai tassi di interesse medi che nel 2021 sembrano essere scesi dello 0,34% rispetto all’anno precedente per importi fino a 15mila euro. Al di sopra della soglia anzidetta la riduzione è stata invece dello 0,30% (il 7,69% contro il 7,99%).

Cessione del quinto: come richiederla e requisiti

Un pensionato può richiedere una cessione del quinto in maniera estremamente semplice, basta presentare una serie di documenti e rispettare determinati requisiti.

Tra i documenti che occorre presentare al momento della richiesta del prestito ricordiamo: un documento di riconoscimento in corso di validità (carta d’identità o passaporto), il codice fiscale, l’ultimo cedolino della pensione e la quota cedibile rilasciata dall’INPS (se in proprio possesso).

Il pensionato inoltre non deve avere più di 79 anni al momento della richiesta e non deve superare gli 85 anni alla scadenza del termine del piano di ammortamento che può avere una durata compresa tra un minimo di 2 e un massimo di 10 anni.

Va ricordato che la somma massima richiedibile va inevitabilmente rapportata all’importo percepito dal pensionato dato che la rata mensile di rimborso non può mai superare un quinto della pensione. Per comprendere meglio questo passaggio facciamo un esempio pratico. Supponiamo che un pensionato percepisca 1000 euro netti di pensione. Occorre moltiplicare 1000 per 13 (il numero di mensilità) e dividere il risultato ricavato per 12 (13.000:12=1083 euro). Sulla cifra così ottenuta verrà calcolato il quinto (1083:5=216 euro) e quindi l’importo massimo cedibile. Nel prezzo del finanziamento è compresa anche la polizza assicurativa a copertura dei rischi sulla vita, che va a coprire l’intero debito residuo in caso di morte anticipata dell’intestatario del prestito.

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