(Red) Non sarà più al fianco del padre, anzi ha scelto di essere parte civile al processo contro di lui accusato di essere il mandante dell’omicidio di Faenza. La storia è quella di Claudio Nanni e dell’uccisione su commissione della ex moglie. La ragazza, Veronica Valeriani, che aveva sempre preso le parti del genitore, ha avuto un serio ripensamento su quanto accaduto. A darne notizia l’avvocato della ragazza. Arianna, che aveva sempre difeso il padre anche dopo l’arresto, a 5 mesi di distanza ha maturato un cambio di approccio e ha deciso di costituirsi parte civile contro il papà nel futuro processo. Prima di tutto questo le sue convinzioni sull’innocenza dell’uomo erano ferree: “Il babbo non può aver fatto uccidere la mamma, non l’avrebbe mai fatto, anche lui si è visto crollare il mondo addosso”, aveva detto la ragazza anche dopo l’arresto di Pierluigi Barbieri che aveva confessato il delitto facendo il nome di Claudio Nanni come mandante. Il 6 febbraio Barbieri eseguì: entrò all’alba in casa di Ilenia Fabbri, a Faenza, la picchiò e la sgozzò. “Doveva solo spaventarla, non ucciderla”, disse Nanni ai magistrati. Ammise in ogni caso che lui avrebbe voluto risolvere così la contesa economica e giudiziaria con la sua ex. Anche in quel caso Arianna gli volle credere. Come riportato da Il Corriere della Sera, però, proprio mentre la procura di Ravenna chiude l’indagine e chiede il giudizio immediato per i due indagati, “la figlia sta rivalutando la vicenda in modo critico” e ha deciso di costituirsi parte civile anche contro il padre nel futuro processo. Il cambio di approccio “è maturato dopo un lungo e sofferto percorso nel quale la ragazza è stata seguita da un terapeuta che l’ha portata alle attuali scelte”, precisa il legale. Arianna ha invano e più volte chiesto al pm di incontrare il padre in carcere, istanze sempre negate “perché lei è testimone e parte offesa, ci ha sempre risposto il magistrato”.
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