La conferenza stampa, convocata dal Governo per illustrare il DECRETO OMNIBUS, approvato in serata dal Consiglio dei Ministri, ha mostrato al Paese tutto il contrasto, nonché le profonde divergenze, che agitano la maggioranza. Non solo, le scelte fatte con questo Decreto – a giudicare dalle reazioni di tassisti, Borsa, Banche, mondo dell’economia in generale e settori interessate dalle nuove norme – non sembrano essere realmente solutive delle problematiche che hanno indotto la Presidente Meloni, ed il suo Esecutivo, a determinarsi varando il medesimo; è quanto ha dichiarato Fabio Desideri, presidente di Pensiero Popolare Italiano. Ma non soltanto, le dichiarazioni del Portavoce della Regione Lazio, De Angelis, il “silenzio assordante” sulla vicenda del presidente del Consiglio dei Ministri, gli “equilibrismi dialettici” del presidente Rocca, nonché le sintesi dei giornali, secondo alcuni dei quali, sulla vicenda – per molti esponenti di assoluto rilievo di Fratelli d’Italia – sarebbe in atto una crociata contro la Destra Italiana, contribuiscono a creare un clima politico – di cui l’Italia nel suo complesso non ha alcuna necessità – che fa percepire, più o meno impropriamente e/o ambiguamente, il velleitario tentativo di avviare una ri-lettura dei fatti e degli accadimenti ormai storici del nostro Paese, sui quali esiste una verità processuale acclarata e condivisa, per la quale nessuna altra interpretazione – per altro priva di alcun riscontro – può modificarne sia i verdetti della Giustizia, nonché i pronunciamenti dei Tribunali Italiani; ha aggiunto Desideri. Alcuni primi risultati però il Decreto di ieri li ha – indiscutibilmente – già ottenuti. I tassisti ritengono inutile il testo varato, in quanto esistono leggi che già consentono quanto le nuove norme stabiliscono, e per tali ragioni hanno proclamato uno sciopero. Stamattina, inoltre, la Borsa mette in evidenza un vero e proprio crollo dei titoli bancari, in conseguenza dell’annuncio – a sorpresa – della tassa sugli extraprofitti delle banche, cosa questa che rischia di originare nuove tensioni sui listini, nonché una forte ripresa dell’inflazione. Speriamo soltanto che né Salvini, né altri esponenti del centro-destra – restando in tema di Crociate – prima di partire per le proprie vacanze, non ci destinino – eventualmente mutuandola –anche la frase che segnò l’avvio della prima Crociata, pronunciata da papa Urbano II°, a Clermont:”…Dio lo vuole”, sinceramente in tale – per niente auspicabile –ipotesi faticheremmo, e non poco, anche sotto il solleone, a credergli; ha concluso Desideri.