Roma Capitale

Diritti, in piazza il 29 gennaio studenti e Movimenti

“Prima degli affari vengono i diritti”. Sabato 29 gennaio alle ore 15 scendono in piazza Vittorio Emanuele, a Roma, i giovani di Scomodo, Cinema America, SpinTime Labs e le realtà sociali e i movimenti per la casa e si recheranno in corteo fino alla sede della Prefettura. Lo rendono noto in un comunicato congiunto Scomodo, Cinema America, Action diritti in movimento, Rete studenti Roma centro, La Lupa e SpinTime Labs, il palazzo “che dà casa a più di 500 persone da 23 paesi diversi e decine di esperienze culturali della città, dando spazio, strumenti e speranza ai sogni per diventare realtà”.

“Questa comunità sta per subire l’ennesimo attacco. Stavolta chi vuole distruggere l’esperienza è, con la compiacenza del Tar, la proprietà del palazzo, Investire Sgr S.p.a – spiegano le realtà della Capitale in una nota – . Tra i palazzi di proprietà di Investire Sgr vi sono quello di Viale delle Province, altra storica occupazione della capitale, casa di 500 persone, e appunto il palazzo di via Santa Croce in Gerusalemme, che grazie alla sentenza del TAR entra nella lista degli immobili da sgomberare all’interno del Comune di Roma”.  “Era il 2013 quando a riempire questo spazio, ed a renderlo un cantiere permanente di rigenerazione urbana, è stata Action – Diritti in Movimento, portando avanti le istanze del diritto all’abitare per chi era stato cancellato dalle liste per l’edilizia popolare per mano dell’amministrazione Alemanno”, spiega ancora la nota congiunta. “L’esperienza del cantiere di rigenerazione urbana di Spin Time Labs è da anni al centro del dibattito pubblico, che a seconda delle necessità, e degli interessi politici demonizza o beatifica il palazzo, chi vi abita e chi lo fa vivere con le proprie attività culturali e sociali – aggiungono -. Ma è soprattutto un modello di rigenerazione urbana che invece del profitto, ha messo al centro la capacità di offrire, oltre una casa per chi ne ha diritto, anche servizi comunitari e cultura a Km 0, con un’idea di comunità aperta, solidale ed accogliente”.  “Un modello di rigenerazione basato sulla partecipazione, sulla condivisione, sullo scambio reciproco, che vorrebbe interrogare anche la Politica, come abbiamo fatto durante il dibattito sulle primarie del centro sinistra, sull’idea di città che si vuole perseguire”, continuano le associazioni. “Gualtieri e la sua nuova amministrazione devono scegliere se: favorire un modello speculativo (magari con qualche foglia di fico green) per pochi o un modello, come quello di Spin Time, che riduce le diseguaglianze costruendo opportunità per tutti e che lavora per la realizzazione di una comunità ed una città più giusta”, spiegano ancora. “Ed è proprio la comunità a essere il bersaglio di chi ha deciso di attaccare Spin Time – aggiungono i firmatari -. La sentenza del Tar ricorda non a caso che gli stabili sotto sgombero ‘sono occupati abusivamente per l’intera superficie da persone di diversa nazionalità’, sottolineando che la vera questione al centro della controversia tra proprietà e occupanti, è che la diversità, la convivenza, la comunità non è gradita, non è un valore da difendere ma un modello da colpire. Sperando che la nuova Amministrazione non segua questo modello, rispondiamo alla sentenza con una mobilitazione. Ci mobilitiamo per rigenerare la città, per i diritti di tutti e tutte”, concludono.

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