Roma Capitale

Emergenze ecologiche, bloccato il Grande Raccordo Anulare da attivisti di Extinction Rebbellion

Nuova azione di Extinction Rebellion a Roma. Alle 8 di lunedì mattina è stato messo in atto un blocco stradale tra l’uscita 8 e 9 del Grande raccordo anulare. Il blocco ha creato una coda di 4 chilometri, “disagio creato perché vogliamo che il governo agisca per contrastare la crisi climatica ed ecologica”, fanno sapere gli organizzatori della protesta. Con questa azione, spiegano, è iniziata la campagna “Ultima Generazione – Assemblee Cittadine ORA!” di Extinction Rebellion.

Il blocco è stato portato avanti fino all’intervento delle forze dell’ordine, che hanno portato via “di peso” i manifestanti, come raccontano questi ultimi. Siamo persone preoccupate per un imminente collasso sociale che minaccia l’Italia a causa della crisi climatica e della distruzione degli ecosistemi. Siamo persone comuni che lavorano nel settore operaio, dell’istruzione, della formazione, studenti e studentesse, che hanno lasciato il proprio lavoro e formazione per dedicarsi alla disobbedienza civile nonviolenta come strategia per ottenere una maggiore partecipazione democratica, le Assemblee di Cittadini/e”, dicono i manifestanti, che promettono di ripetere la protesta finché il governo non convocherà un’Assemblea nazionale deliberativa sulla giustizia climatica ed ecologica e finché non ci sarà un incontro pubblico con il presidente del Consiglio Mario Draghi e diversi ministri tra cui Roberto Cingolani (Transizione Ecologica), Stefano Patuanelli (Politiche agricole, alimentari e forestali), Giancarlo Giorgetti (Sviluppo Economico), Andrea Orlando (Lavoro) e Maria Rosaria Carfagna (Sud e la Coesione territoriale) sul tema ‘Siamo l’Ultima Generazione di cittadini e cittadine?’.

L’obiettivo è “dibattere apertamente sul futuro dell’Italia e sulla necessità della partecipazione diretta della cittadinanza per fermare l’ecocidio in corso. Le azioni di Extinction Rebellion si inseriscono in un contesto internazionale che sta ridando vigore alle pratiche di disobbedienza civile nonviolenta per il tema della crisi eco-climatica: nella vicina Svizzera ‘Je suis un Papa Terrorisé’, cioè il papà Guillermo Fernandez, ha già perso più di 16 chili e sta entrando nel 36esimo giorno di sciopero della fame per chiedere al parlamento svizzero una sessione obbligatoria e pubblica di formazione sulla crisi climatica ed ecologica. Le sue richieste non sono ancora state accolte”.

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